Erika Malandra Il Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre a Bruxelles è stato dominato da questioni cruciali, tra cui l’allargamento dei confini dell’UE e i negoziati di adesione dell’Ucraina.
Meloni al Consiglio Europeo: valuta veto sul patto di stabilità
Orbán, il premier ungherese, ha respinto i negoziati, sostenendo che l’Ucraina non soddisfi le condizioni necessarie. L’Italia ha sollevato la questione della migrazione e della flessibilità finanziaria, manifestando persino la disponibilità al veto sul Patto di stabilità. Le posizioni di Orbán a Bruxelles sulla questione Ucraina riflettono la cautela sull’adesione, sottolineando che l’allargamento è un processo giuridico con precondizioni non soddisfatte, suscitando divisioni tra gli Stati.
La premier Meloni al Consiglio europeo: il vertice con gli stati membri
La premier italiana Meloni ha avuto incontri cruciali con Macron e Scholz durante un vertice notturno, Orbán ha chiesto che i nuovi fondi stanziati per l’Ucraina siano stanziati “fuori dal bilancio”. Le divergenze tra gli Stati membri riguardo all’Ucraina sono evidenti, mentre la proposta di revisione finanziaria di Michel cerca un compromesso tra le posizioni degli Stati membri e quelle della Commissione. Nelle modifiche di Bilancio, il Consiglio prevede nuovi stanziamenti fino a 22,5 miliardi, focalizzati su migrazione e competitività.
