> > Meloni controreplica alla Camera: "Le donne italiane non hanno nulla da temer...

Meloni controreplica alla Camera: "Le donne italiane non hanno nulla da temere da questo governo"

Giorgia Meloni

Giorgia Meloni risponde a dubbi e chiarimenti sollevati alla Camera dei Deputati. Ecco la controreplica del presidente del Consiglio dei Ministri.

Il presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni si è lasciata andare ad una controreplica di circa mezz’ora alla Camera dei Deputati. Ha considerato costruttivi tutti gli spunti in cui sono state sollevate domande critiche ed ha ringraziato coloro che hanno appoggiato le sue idee. Ecco su cosa ha controreplicato il premier.

La controreplica di Giorgia Meloni alla Camera sul Pnrr

Il presidente del Consiglio ci ha tenuto a far sapere a tutti che né lei né Fratelli d’Italia sono mai stati contro il Pnrr, tantomeno il NextGenEu. Se si sono astenuti nella scorsa legislatura è perché il piano “è arrivato ad un’ora dalla discussione”. Poi, rivolgendosi alle opposizioni ha rassicurati tutti dicendo che “non accadrà con questo governo che vi troviate a votare cose che non avete letto. Il Parlamento deve avere il suo ruolo”. Per quanto riguarda le modifiche, invece, il premier ha risposto: “Con l’aumento dei costi delle materie prime le gare andrebbero deserte” e dunque potrebbe essere necessario rivedere qualche piccolo punto del piano.

Meloni risponde a colore che temono alla cosiddetta retorica maschilista

Il timore di molti politici o cittadini italiani è che Meloni non possa fare gli interessi delle donne in quanto già dalla scelta di frasi chiamare IL presidente e non LA presidente potrebbe aver aperto ad una sorta di maschilismo e che quindi gli uomini possano essere un passo avanti alle donne. La replica della Meloni è stata questa: “Vi sembra che io stia un passo indietro agli uomini?”, il tutto rivolgendosi alla capogruppo del Partito Democratico Serracchiani. Poi ha aggiunto: “Le donne italiane non hanno nulla da temere da questo governo”.

La questione relativa al ministero dell’Istruzione e del Merito

Un tema importantissimo toccato dalla Meloni è stato il controverso cambio di nome di alcuni ministeri, tra questi il ministro dell’Istruzione che ora ha il nome di Istruzione e del Merito. Il premier ha risposto in Aula: “Uguaglianza e merito sono uno fratello dell’altro. Tutti devono avere le possibilità, tutti sulla stessa linea di partenza ma non sulla stessa linea di arrivo”. Poi ha concluso: “Non voglio una nazione nella quale il destino delle persone si decide in base alle amicizie ma in base al loro valore”.

Reddito di Cittadinanza: un nodo molto complesso

Un intervento molto più lungo il presidente del Consiglio dei Ministri l’ha dedicato al Reddito di Cittadinanza. Da una totale abolizione in passato ad una rivisitazione della misura tanto cara al Movimento 5 Stelle. Sembra che anche la Meloni sia d’accordo adesso sul mantenere questo sussidio ma modificare alcune cose. A coloro che hanno accusato FdI di puntare il dito contro i percettori del Reddito, Meloni ha risposto: “Ho sentito dire che noi consideriamo colpevoli i percettori del reddito di cittadinanza, che loro sono il problema. Ho considerato a volte un problema una classe politica che si accontentava di tenere quelle persone in una condizione di difficoltà pur di farne cassa elettorale”. Poi ha trovato una ricetta vincente per far eventualmente funzionare la misura del M5S citano un noto economista: “Bisogna ragionare su un sistema che ha avuto dei problemi, oggettivi. Amartya Sen diceva che la vera povertà non è la mancanza di sogni ma l’impossibilità di migliorare la tua condizione. Se la nostra soluzione per il Sud è il il messaggio è che non possiamo migliorare la tua condizione, lì rimarrai. Ma chi è povero non deve sopravvivere, deve ambire a diventare benestante. E questo si fa con il lavoro, mettendo in condizioni di mostrare quello che valgono”.