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Meloni riprende i suoi dopo la bocciatura sul Def alla Camera: "Una brutta figura per un eccesso di sicurezza"

Meloni Giorgia

Giorgia Meloni non si arrende di fronte alla battuta d'arresto allo scostamento di Bilancio proposto dal centrodestra: partito l'iter per la riapprovazione, Camera e Senato riconvocati già per domani

Giorgia Meloni senza giri di parole si è pronunciata sulla battuta d’arresto allo scostamento di Bilancio necessario per l’approvazione del Def proposto dal centrodestra: «Una brutta figura, per un eccesso di sicurezza» ha commentato da Londra, dove ha incontrato il premier britannico Rishi Suniak.

«Un brutto scivolone»

Tra irritazione e amarezza la premier ha continuato: «Penso che tutti vadano richiamati alla loro responsabilità. Credo che si debba fare una valutazione ulteriore e concentrare l’attenzione sui parlamentari in missione, su chi ha un doppio incarico». La Meloni ha provato così a liquidare quanto accaduto in un «un brutto scivolone»: il fatto che i voti in Aula tra le fila della maggioranza siano stati insufficienti non sarebbe in effetti di natura politica.

Meloni non molla

Partito intanto l’iter per la riapprovazione del Def, con un Consiglio dei ministri rapido (e indolore?) e la Camera e il Senato riconvocati già per domani 28 aprile. I tempi sono strettissimi, ma Meloni sembra non essere disposta a modificare il calendario: «Il Def verrà approvato dal Parlamento nei prossimi giorni, nelle prossime ore, manterremo il nostro impegno». Confermato anche Cdm del 1 maggio sul decreto Lavoro, la premier tiene a che l’obiettivo per la Festa dei lavoratori resti invariato: «Vogliamo dare un segnale sul mondo del lavoro. Abbiamo convocato anche i sindacati per domenica sera, mi dispiace ma questi erano i tempi. Tutto è organizzato ma confido di potermela cavare».