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Meloni vittima di un falso video porno deepfake: la premier testimonierà in aula

Premier Giorgia Meloni

I falsi video porno deepfake erano circolati in rete per alcuni mesi attirando così le attenzioni delle autorità, adesso la premier dovrà testimoniare come parte offesa in tribunale.

Sono due le persone accusate di aver condiviso nel 2020 un falso filmato pornografico deepfake che ritraeva la premier Giorgia Meloni, si tratta di un padre ed un figlio, il primo settantenne ed il secondo quarantenne. Il video è girato in rete per diversi mesi ammassando milioni di visualizzazioni. E adesso il Presidente del Consiglio dovrà testimoniare in aula come parte offesa.

Una vecchia denuncia

A dare il via all’intera vicenda è stata Giorgia Meloni in persona che ha denunciato i due prima che diventasse premier. A quanto pare i filmati hot erano stati scoperti da alcuni suoi collaboratori e della questione se n’è poi occupata la polizia postale. Falsi video che però sono rimasti in rete per alcuni mesi accumulando milioni di visualizzazioni in tutto il mondo.

I video deepfake sono stati pubblicati da due uomini, un padre di settanta anni insieme al figlio di quaranta, condividendoli su un sito statunitense.

L’udienza

L’udienza si terrà il 2 luglio alle 13:00 e sarà presente il giudice Monia Adami. I legali della premier hanno sottolineato come la testimonianza della Meloni sia necessaria, per questo motivo il giudice ha dato il suo via libera concordando la data con il Presidente del Consiglio.

In ogni caso Giorgia Meloni ha già reso noto che chiederà un risarcimento danni di 100mila euro che in seguito devolverà in beneficenza alle donne vittima di violenza. L’avvocata di parte civile Maria Giulia Marongiu ha dichiarato che tale richiesta serve anche per inviare un messaggio a tutte le donne che sono vittima di situazioni simili a non avere paura di denunciare.