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Messina, auto in retromarcia schiaccia bimbo 4 anni: è grave

pronto soccorso

Una bambino di 4 anni è stato investito è schiacciato a Messina da un'auto in retromarcia. Il piccolo è in gravi condizioni.

E’ in gravissime condizioni un bimbo di 4 anni, schiacciato da un’auto mentre giocava in cortile. L’incidente è avvenuto nel quartiere Giostra, a Messina. Sulla dinamica inquirenti e polizia locale mantengono il più stretto riserbo. Il bambino è attualmente ricoverato, con prognosi riservata, in Terapia intensiva pediatrica del Policlinico universitario “Gaetano Martino”. L’Asaps chiede l’obbligatorietà delle retrocamere di manovra, per evitare episodi simili.

Bimbo schiacciato da un’auto

E’ grave il bimbo di 4 anni che è stato investito e schiacciato da un’auto in retromarcia. Stando alle prime ricostruzioni, il bambino è stato trasportato ieri mattina in codice rosso al Policlinico universitario “Gaetano Martino” di Messina. L’incidente sarebbe avvenuto difatti nel quartiere di Giostra. Sulla dinamica dell’investimento vige però finora il più stretto riserbo, sia da parte degli inquirenti che della polizia locale. Per il momento si sa solamente che i rilievi degli agenti si sono protratti fino nella tarda serata di ieri.

Gli agenti della sezione infortunistica hanno anche raccolto le dichiarazioni dei testimoni oculari, per cercare di stabilire le responsabilità dell’automobilista. Sembra che il bambino stesse giocando nel cortile di un condominio quando all’improvviso è stato travolto da un’auto in retromarcia. Le sue condizioni sono apparse immediatamente molto gravi.

Il bollettino medico parla difatti di trauma toracico, addominale e renale, compatibili con uno schiacciamento. Sottoposto a verifiche strumentali, al piccolo è stato riscontrato un pneumotorace. I medici hanno quindi effettuato un drenaggio ma poco dopo sono insorti anche problemi di natura respiratoria. Il bambino attualmente è sotto sedativi (probabilmente in coma farmacologico) e intubato, ricoverato in Terapia intensiva pediatrica. La prognosi rimane riservata.

Retrocamere di manovra obbligatorie

Non è la prima volta che accadono incidenti simili. L’Asaps, l’Associazione amici della polizia stradale, ha calcolato infatti che negli ultimi tre anni, nel periodo 2015-2017, ben dodici bambini sono stati uccisi durante le manovre in retromarcia in cortili o aie. Di questi, ben dieci piccoli sono stati investiti da un familiare, che sia un genitore, un nonno o un parente. Il più grande delle vittime aveva otto anni. Quattro avevano appena un anno, sei due anni e uno tre anni.

L’ultimo caso risale invece al 20 aprile scorso, quando una mamma ha investito in retromarcia con il suo SUV il figlio di 4 anni che stava giocando con la bicicletta. Il piccolo morirà poco dopo in ospedale.

“Già un incidente stradale che toglie la vita a un bambino è una tragedia enorme ma se l’incidente e la morte del bambino è causato dal papà, da una mamma, da un nonno, da uno zio o parente è un evento straziante” sottolinea Giordano Biserni, presidente dell’Asaps in una recente intervista a Repubblica Motori. Per questo l’Asaps auspica l’obbligatorietà in Italia, così come c’è negli Stati Uniti, delle retrocamere di manovra, ovvero telecamere poste sulla coda delle automobili.