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Metsamor, RAO UES vuole rinunciare al contratto di gestione dell’impianto

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RAO Unified Energy Systems (UES) ha confermato l’intenzione di lasciare la gestione della centrale nucleare armena di Metsamor, alla scadenza dell’attuale contratto, nel 2013. UES aveva acquisito il controllo dell’impianto nel 2003, nell’ambito di un accordo tra i governi di Russia e Armen...

RAO Unified Energy Systems (UES) ha confermato l’intenzione di lasciare la gestione della centrale nucleare armena di Metsamor, alla scadenza dell’attuale contratto, nel 2013.

imageUES aveva acquisito il controllo dell’impianto nel 2003, nell’ambito di un accordo tra i governi di Russia e Armenia sul problema del ripagamento dei debiti di Yerevan con Mosca per le forniture nucleari, valutati in circa 40 milioni di dollari. Con lo stesso accordo UES aveva ottenuto la proprietà di cinque centrali idroelettriche.

L’attuale contratto, rinnovato nel 2008, scade nel 2013, ma secondo una nota del quotidiano moscovita Kommersant, del 24 novembre, Inter RAo, la società a cui UES – che ne detiene la proprietà – aveva assegnato la gestione d il controllo dei flussi finanziari di Metsamor, sarebbe scontetnta dei termini dell’accordo e vorrebbe chiuderlo immediatamente.

Secondo una fonte interna che il quotidiano non ha voluto identificare, Mesamor è anche a rischio di incidente nucleare.

La centrale, che risale agli anni Settanta,  si trova a circa 30 chilometri dalla capitale armena, ed è uno dei pochi impianti nucleari a non essere dotato di strutture di contenimento primario. Inoltre, si trova in una zona ad alto rischio sismico. Per anni USA e UE hanno cercato di convincere le autorità armene a chiudere la centrale, a causa di questi fattori di pericolosità.

Secondo quanto dichiarato da Nikolay Gorelov, portavoce di Inter RAO, la società ha già contattato diverse altre aziende attive nel settore offrendo di assumere la gestione di Metsamor. Tra queste Rosatom, ma “direi che i negoziati non sono mai partiti”, ha commentato Gorelov.

Da parte sua, Rosatom ha fatto sapere, atraverso il suo portavoce, Sergei Novikov, che il gruppo di proprietà del governo russo prenderà in considerazione l’ipotesi di assumere la gestione dell’impianto armeno solo dietro richiesta esplicita del governo di Mosca. “Richiesta che non ci è ancora pervenuta”, la chiusa di Novikov.

Nessun commento è arrivato da parte armena.
Staff Unrest
According to "Kommersant," Rosatom is far more interested in participating in the Armenian government’s ambitious project to replace Metsamor’s existing reactor with a more modern facility meeting international safety standards.
Rosatom and the Armenian Energy and Natural Resources Ministry set up a joint venture in late 2009, which was tasked with building the new reactor.
The new reactor is supposed to be more than twice as powerful as the current reactor, which generates roughly 40 percent of Armenia’s electricity.
The Metsamor management was faced last month with a walkout of more than one-third of the plant’s 450-strong staff demanding better pay.
Most of those employees agreed to return to work after accepting a 10 percent raise from the government. Inter RAO appears to have had no involvement in the settlement of the dispute.
Inter RAO is also the owner of Armenia’s national power utility. Another Russian energy giant, Gazprom, has a controlling stake in Armenia’s gas-distribution network.