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Michele Mancini, l'autista no vax e no tampone per un gioco di carte "degli illuminati"

Michele Mancini no vax

Michele Mancini, no vax di 53 anni sospeso dall'azienda per cui lavorava perchè contrario al green pass. Il suo racconto e il motivo della scelta.

I dati, le testimonianze direttamente dagli ospedali e regole sempre più restrittive sembrano non voler scalfire i più convinti no vax, disposti anche perdere il lavoro pur di non “cedere ad un ricatto da parte dello Stato“. Michele Mancini è una di queste persone. Si tratta di un 53enne di Torino, autista e magazziniere che è stato sospeso dalla sua azienda perchè ha deciso di non vaccinarsi e di non sottoporsi ai tamponi per poter lavorare.

Michele Mancini, il racconto della vita di un no vax

Lo stesso Mancini ha raccontato la sua storia al Corriere della Sera spiegando come si svolga la sua vita e il perchè della sua ferma decisione. “Finora – ha detto – riesco a farcela con i miei risparmi e la mia vita sociale è soddisfacente. Qualche amico non mi viene più a trovare, ma rispetto la sua scelta. E ho conosciuto molte persone con le quali si è creato un legame solido. Se qualcuno mi vuole assumere senza obbligarmi a sottostare a un ricatto, sono qui“.

No vax, il racconto di Michele Mancini 

Seguono, naturalmente, tutta la sequela di frasi ed espressioni che in questi mesi i no vax hanno ripetuto con grande vigore: “Questo è un vaccino sperimentale. Se mi succede qualcosa chi paga? E poi basta guardare i numeri di quante persone vaccinate si sono contagiate nell’ultimo mese. Queste restrizioni servono solo a ghettizzare una parte della popolazione”. E ancora: “Sono certo che imporre il Green pass sia anticostituzionale”, ma attenzione a non dipingerlo come un complottista e uno schiavo del sistema che proprina informazioni sul web. “Ci sono molte teorie che non condivido”, ha riferito.

Michele Mancini, covintamente no vax

Singolarare è però l’ispirazione delle convinzioni del signor Mancini: “Tutto è nato molti anni fa, quando su Internet mi sono imbattuto per caso nel “gioco degli illuminati”. Era un semplice gioco di carte degli anni Novanta, ma c’erano elementi che prevedevano quello che poi è successo e sta succedendo ora. Mi ha incuriosito, ho cominciato a documentarmi con diversi libri e a fare ricerche su Internet e ho trovato parecchie corrispondenze”. Il gioco in questione è Illuminati il cui scopo era ottenere il contrrollo del mondo e fu ideato nel 1982 dalla Steve Jackson Games con lo scopo di prendere in giro le teorie del complotto che già ai tempi animavano l’interesse pubblico.