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Milano, cavo d'acciao teso ad altezza d'uomo: si costituisce la seconda persona

polizia

La seconda persona coinvolta nel caso del cavo d'acciaio teso a Milano si è costituita: un terzo è in fuga

Una bravata che poteva avere delle conseguenze molto gravi è stata fatta da alcuni ragazzi tra le vie di Milano. Per noia, i giovani avevano preso un grosso cavo d’acciaio, installandolo ad altezza d’uomo su una strada: Alex Baiocco era già stato arrestato, ma ora anche uno dei suoi complici si è costituito.

Cavo d’acciaio teso a Milano: si costituisce la seconda persona

Si chiama Michele Di Rosa e ha 18 anni, e anche lui, insieme ad Alex Baiocco è responsabile del caso del cavo d’acciaio teso ad altezza d’uomo in viale Toscana a Milano. Il ragazzo, a qualche giorno di distanza dalla tremenda bravata, ha deciso di costituirsi: Non reggevo più questo peso, ne ho parlato con la mia famiglia e ho deciso di assumermi le mie responsabilità” – sarebbero state le sue parole di pentimento, secondo quanto riferito da ‘Il Corriere della Sera’. Il ragazzo si è presentato in questura nella giornata di sabato, accompagnato dal padre e dall’avvocato, ed è stato poi rinchiuso nel carcere di Monza in attesa dell’udienza di convalida del fermo.

Cavo d’acciaio teso a Milano: si cerca il terzo ragazzo

“Garantisco che il ragazzo ha deciso realmente di assumersi le sue responsabilità e che non ha mai ridotto il fatto oggetto di indagine a una bravata o a una sciocchezza, il suo è un pentimento serio, non di facciata: in questo senso è stato decisivo il confronto in casa con i genitori, i primi con cui si è confidato” – ha raccontato il legale di Di Rosa, spiegando il vero sentimento di pentimento che ha colpito il suo assistito nelle ore successive alla bravata. Al momento, non si trova ancora il terzo complice. Il ragazzino minorenne sarebbe ancora in fuga ed è irrintracciabile.