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Militari in Bergamasca: Conte non era al corrente

Militari in Bergamasca: Conte non era al corrente

Conte non sapeva dell'invio dei militari in Bergamasca

Inchiesta sulla gestione della pandemia. Giuseppe Conte non era a conoscenza del fatto che fossero stati mandati i militari in Bergamasca.

Conte non sapeva dell’invio dei militari in Bergamasca

Nelle indagini sulla gestione della prima fase della pandemia emergono nuovi dettagli. L’allora Ministro degli Interni Luciana Lamorgese, testimone dell’inchiesta, ha spiegato di aver mandato i militari in Bergamasca senza comunicarlo al presidente Conte.

La Lamorgese ha, inoltre, detto che la sera del 6 marzo il contingente programmato è arrivato ad Alzano e Nembro dove ha iniziato l’attività ricognitiva. La disposizione è partita dal Ministero dell’Interno, ma Conte non sapeva che erano stati impiegati i militari e la Polizia in Val Seriana con scopo preventivo. La Lamorgese ha affermato che avrebbe informato il presidente dell’invio di forze armate qualora ci fosse stato un DPCM di cinturazione.

Istituzione di una zona rossa

La Lamorgese ha spiegato ai pm che nei primi giorni di marzo del 2020, insieme al ministro Speranza stava pensando di istituire una zona rossa. Il ministro degli Interni chiamò dunque il capo della Polizia per evitare possibili ritardi.

Le disposizioni volute dalla Lamorgese non divennero provvedimenti formali, ma rimasero in forma verbale.

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Mancata cinturazione di Nembro e Alzano

Conte ha poi emanato il primo DPCM con il quale sono state prese disposizioni per tutta la Lombardia. Dopo tale decreto i militari in Bergamasca sono stati ritirati. Nel caso in cui fosse stato emanato un DPCM sulla zona rossa e una “cinturazione” la Lamorgese avrebbe informato Conte di aver inviato uomini a Nembro e ad Alzano Lombardo.

Secondo l’ex ministro degli interni il Presidente della Regione Lombardia avrebbe potuto cinturare un comune tenendo presente i dati epidemiologici.

Per la Lamorgese sarebbe stato, però necessario un intervento da parte dello Stato a Nembro e Alzano.

La riflessione del dottor Locatelli

Giuseppe Ruocco, segretario generale del ministero della Salute nel 2020, nella sua testimonianza ha spiegato che il dott. Locatelli aveva espresso la necessità di porre particolare attenzione alla zona del Bergamasco. Ma la riflessione di Locatelli non è stata formulata né davanti a Conte né in presenza di Speranza.

Giovanni Rezza, nel verbale del 18 giugno 2020, ha spiegato che Conte non era convinto della necessità di istituire una zona rossa. Rezza, allora direttore Prevenzione del Ministero della Salute, era invece sicuro che fosse una priorità circoscrivere una zona rossa a Nembo e Alzano Lombardo in riferimento ai dati sulla diffusione del contagio a inizio marzo.

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