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Svezia, aumenta il livello di allerta per minaccia terroristica: si passa da 3 a 4

Forze dell'ordine

Dopo le manifestazioni in cui sono state bruciate le copie del Corano, il governo svedese alza il livello di allerta per minaccia terroristica: l'ultimo precedente risale agli attentati dell'Isis in Francia nel 2015

Svezia. La bandiera con la croce gialla dallo sfondo blu diventa bandiera rossa: la polizia svedese aumenta l’allerta per minaccia terroristica passando dall’attuale livello 3 al 4, appena uno al di sotto di quello massimo.

I nervi saldi del governo svedese non bastano a tenere al sicuro il Paese

«Bisogna aumentare il livello d’allerta, ma non bisogna lasciarsi intimidire (dalle minacce terroristiche, ndr)» afferma il ministro degli Esteri svedese Tobias Billstrom in riferimento ai timori e alle tensioni generati dai roghi delle copie del Corano. L’ultima volta che il livello di allerta era salito a un grado così alto – durò per circa quattro mesi – era stato dopo gli attentati compiuti dall’Isis a Parigi il 13 novembre del 2015. A molti sembrava una condizione remota, eppure la direttrice dei servizi di intelligence svedesi Charlotte Van Essen spiega che negli ultimi tempi la Svezia è passata da essere considerata un «obiettivo legittimo» a un «obiettivo prioritario» di attacchi terroristici.

Gennaio 2023, il casus belli di fronte all’ambasciata turca a Stoccolma

La prima manifestazione in cui è stato bruciato il Corano, testo sacro dell’Islam, in Svezia risale a gennaio 2023 ed è avvenuta davanti alla sede dell’ambasciata turca a Stoccolma sotto la guida dell’estremista di destra Rasmus Paludan. Se già allora non tardò ad arrivare, tra manifestazioni e proteste, la risposta dei paesi limitrofi a maggioranza musulmana, lo stesso gesto – aggravato dall’aggiunta di una fetta di bacon all’interno del libro (i musulmani considerano il maiale un animale impuro) – ripetuto a giugno da un certo Salwan Momika, iracheno residente in Svezia con lo status di richiedente asilo, ha fatto sì che decine di persone irrompessero nell’ambasciata svedese a Baghdad (Iraq) per protestare contro l’autorizzazione data alla manifestazione. Un rovescio della medaglia del tutto prevedibile con conseguenze (purtroppo) altrettanto prevedibili. La Svezia non nasconde di aver paura. E fa bene (ad averne).