> > Morgan non piace a nessuno eppure lo infilano ovunque

Morgan non piace a nessuno eppure lo infilano ovunque

Morgan

Morgan ormai fa tutto (male): cantante, giudice, conduttore, intellettuale (prima di sinistra poi di destra), autore. Eppure non vende dischi, fa flop in tv e non si capisce chi lo spinga così forzatamente

Lo sforzo da parte di Morgan di fare televisione si è definitamente arenato con il maxi flop del programma di lunedì scorso in seconda serata su Rai2 Stramorgan: 3,4% di share e poco più di 300mila telespettatori. Non vende dischi perché non è più un cantante credibile, oltre ad essere stonato come una campana ed avere una voce rotta e roca, a XFactor ha funzionato poco, come giudice di Amici è stato praticamente cacciato a metà programma, vuole passare da intenditore di musica e da filosofo ma si capisce solo lui.

Morgan funziona ormai all’interno di una televisione esagitata e trash, dai siparietti al Festival di Sanremo con il cantante Bugo a Name the Tunes su Tv8; sulla scia di queste dimenticabili interpretazioni, se un giorno Canale5 decidesse di produrre di nuovo Live – Non è la D’urso lui ci starebbe a pennello, tra urli, strepiti, scenate, voci che si accavallano e discorsi senza senso. Con tutto il rispetto per Barbara D’urso, sia chiaro. Stramorgan doveva essere un inno alla musica, ai ricordi, la presenza del bravo Pino Strabioli (non certo da Rai2) era garanzia, eppure il programma si è rivelato confuso come il conduttore e senza un filo logico; Morgan non è un animale da palcoscenico, alla sua età non lo sarà mai, proprio perché visto come un personaggio trash e non “alto”. L’ex cantante dei Bluvertigo ce la mette tutta per sdoganarsi, facendosi avvalorare da Vittorio Sgarbi o da altri intellettuali di centrodestra a loro volta considerati “sopra le righe”, ma il passato non mente, le dichiarazioni fuori luogo lo stesso, le situazioni ridicole in cui si è cacciato in questi anni idem.

Le giravolte politiche e le scene trash degli ultimi anni sono state poco apprezzate, soprattutto dai telespettatori ma anche da quei pochi fans rimasti, che ormai non sanno più come dirgli che la televisione non fa per lui. Stefano Coletta, direttore del day time e seconda serata delle reti Rai, probabilmente si è fatto mal consigliare dal dirigente o politico (siamo pur sempre in Rai) di turno; ad avallare un programma così brutto, ci vuole un bel coraggio. A questo punto, speriamo che il buon Morgan capisca che il ruolo di showman non gli si addice, quello di conduttore e giudice idem, e quindi si rassegni al fatto che come ospite in programmi urlati, trash e affini è perfetto, perché in fin dei conti rispecchia la sua personalità; c’è gente che in lui vede della genialità, e Morgan stesso si vanta di questo, ma un marchio resta per sempre e il sigillo è quello di un uomo sfrattato da casa sotto le telecamere di Pomeriggio5, che in passato ha avuto problemi di droga per sua stessa ammissione ed ne è favorevole al commercio, che ha abbandonato i figli accusato dalla sua ex compagna davanti alle telecamere di Domenica Live, creato siparietti agghiaccianti al festival canoro più importante d’Italia, strepita e urla spesso senza motivo agitando lo spauracchio di una brutta tv di cui lui è ormai consapevolissimo protagonista.

Da Domenica Live a programmi di spessore è un attimo, peccato per Morgan che manchino oltre che spessore pure contenuti. Voto 3 (facciamo 3,4).