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Morta a 41 anni Michela Mansutti: fatale un malore durante un concerto

Funerali, fiori alla tomba

È morta, all'età di 41 anni, Michela Mansutti. Fatale il malore che l'ha colpita durante un concerto.

Michela Mansutti a soli 41 anni è morta, lasciando due figli e le persone affette da disabilità di cui si prendeva cura in una struttura. Fatale un malore durante un concerto, per cui nulla è servito il ricovero in ospedale con la Terapia Intensiva.

La comunità di Majano, la piccola città del Friuli-Venezia Giulia in cui Michela viveva e lavorava, piange la scomparsa della donna, che ha dedicato la sua vita alla famiglia e al lavoro con estrema generosità. Si prevede una grande celebrazione nella giornata di domani, sabato 9 settembre, a cui parteciperanno i cittadini di Majano per stringersi accanto alla famiglia.

Morta a 41 anni Michela Mansutti, il fatale malore durante un

concerto

La morte di Michela è sconvolgente per tutte le persone che le volevano bene, non solo per l’affetto che le legava e per la giovane età della donna, ma anche per la sua impredicibilità. Dopo un malore avvertito durante un concerto, Michela è stata ricoverata nel reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale di Udine, dove è spirata dopo una ventina di giorni.

Il dolore della famiglia di Michela, morta a 41 anni dopo un malore

La morte prematura di Michela, a soli 41 anni, sconvolge la famiglia a cui si dedicava con amore, a partire dai due figli, Isabel e Dominic, e dal marito Roberto, senza dimenticare dei genitori Enrica e Dario e della famiglia del fratello Cristian, con la moglie e i nipotini di Michela.

La famiglia saluterà Michela domani, sabato 9 settembre, alle ore 10 nella parrocchiale di Pers. Si prevede una grande partecipazione da parte della comunità a cui Michela si è tanto dedicata, invitata a stringersi al dolore della famiglia e commemorare la vita di Michela Mansutti. I funerali partiranno dalla casa funeraria di Benedetto di Tarcento.

Michela Mansutti, una vita dedicata al prossimo

A piangere la scomparsa di Michela è anche il personale della fondazione Valentino Pontello Ets, una struttura socio-assistenziale in cui la donna lavorava per assistere le persone disabili. Dopo aver frequentato un corso per la professione di operatrice socio-sanitaria, infatti, Michela non ha mai smesso di dedicarsi agli altri e lascia un grande vuoto tra colleghi e pazienti.