La morte, spesso trattata come un argomento da evitare o rimandare, per Ornella Vanoni era invece una realtà da guardare negli occhi. Con la sincerità e l’ironia che l’hanno sempre contraddistinta, la cantante aveva scelto di parlarne apertamente, trasformando un tabù in un dialogo lucido e umano, e preparando con cura ogni dettaglio del suo ultimo saluto.
Ornella Vanoni, una vita affrontata con lucidità fino all’ultimo
Chi ha seguito Ornella Vanoni negli ultimi anni ha imparato a conoscere il suo modo diretto, quasi disarmante, di parlare della propria fine. In più occasioni, l’artista aveva accennato con ironia – ma anche con una sorprendente serenità – al tema della morte, un argomento che in Italia spesso rimane confinato nel silenzio. Vanoni, invece, aveva scelto di abbattere questo tabù, raccontando senza tremare di aver predisposto ogni dettaglio del suo addio, dalla musica all’abito, un po’ per non pesare sui propri cari e un po’ per mantenere, anche in quell’istante, la sua inconfondibile autonomia.
Più volte aveva dichiarato di sentirsi tranquilla al pensiero del passaggio, complice l’idea che oggi si possa “morire dolcemente”, perché “ti fanno la morfina e non senti più niente“. Consapevole del tempo che passa, ripeteva che “arriva un’età in cui ci si pensa” e sottolineava come fosse pronta ad accettare il limite naturale della vita, purché potesse continuare a “ricevere qualcosa” dai suoi giorni.
Morta Ornella Vanoni: la decisione su funerali, testamento ed eredità
Nelle sue interviste più recenti, Vanoni aveva condiviso senza filtri i suoi desideri per il funerale: un vestito Dior, una bara semplice “perché tanto andrà bruciata“, la musica di Paolo Fresu e le ceneri disperse in mare, con una preferenza per Venezia.
Solo poche settimane, il 2 novembre, prima della sua scomparsa, durante la sua ultima apparizione a Che Tempo Che Fa, aveva confessato con il solito sorriso: “Sono stata male. Tu mi trovi in forma ma fingo, recito la parte ma sto malissimo”.
Colpita da un arresto cardiocircolatorio nella notte del 21 novembre 2025, si è spenta a 91 anni nella sua casa di Milano. Negli ultimi anni aveva espresso anche un desiderio simbolico: essere ricordata con un’aiuola, da curare personalmente, perché “danno tutto da morti, lo facessero da vivi uno è anche più contento“. Un’ultima richiesta che riflette perfettamente l’indole di una donna forte, indipendente e profondamente legata alla vita, fino all’ultimo gesto.
Nonostante oltre sessant’anni di carriera, più di cento lavori e 55 milioni di dischi venduti, Ornella Vanoni confessava di non aver mai accumulato un vero patrimonio. “Li ho sempre persi tutti. Hanno scritto che ho un patrimonio di 118 milioni di euro, più di Miuccia Prada. Se fosse vero non sarei qui con lei, sarei a nuotare in un’isola del Pacifico“, viene riportato da Leggo. La Vanoni spiegava che gran parte dei soldi andava persa tra inganni ricevuti durante le tournée e scelte personali. Come sottolineato dalla testata, l’unico erede diretto è il figlio Cristiano Ardenzi, nato nel 1962, che la cantante ha sempre protetto dall’esposizione pubblica. “Con lui ho ricostruito il rapporto nel tempo“, ammetteva, ricordando le paure infantili del figlio legate al mondo dello spettacolo. Nel cuore di Vanoni c’era spazio anche per i nipoti Matteo e Camilla, definiti “una fonte inesauribile di felicità“.
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