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Lutto nel mondo dello spettacolo, addio all’attore e regista Francesco Nuti

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Dagli esordi al successo alla reazione del mondo dello spettacolo e della politica: l’attore e regista Francesco Nuti è morto a 68 anni.

Il mondo dello spettacolo piange la scomparsa di Francesco Nuti: l’attore e regista è morto all’età di 68 anni presso Villa Verde di Roma. A riferirlo è stata la figlia dell’artista, Ginevra.

Morto a 68 anni l’attore e regista Francesco Nuti

La morte di Silvio Berlusconi non rappresenta l’unico lutto vissuto in Italia nella giornata di lunedì 12 luglio. Nelle ultime ore, infatti, si è spento a Roma all’età di 68 anni anche l’attore e regista Francesco Nuti. Da tempo lontano dal mondo dello spettacolo per questioni di salute, Nuti è stato uno dei personaggi più popolari e amati del cinema italiano.

La notizia della scomparsa dell’attore è stata resa nota dalla figlia Ginevra che, insieme ai familiari, ha ringraziato il personale sanitario che ha assistito il padre e tutti coloro che, durante la lunga malattia affrontata, gli hanno fornito cure e supporto. I più sentiti ringraziamenti sono andati al personale di Villa Verde di Roma.

Al momento, la data e il luogo dei funerali non sono ancora stati resi noti. Intanto, la famiglia ha chiesto che venga rispettato il loro momento di enorme dolore e hanno fatto sapere che non rilasceranno dichiarazioni.

Carriera

Esordio, Giancattivi e film di successo

Nato a Prato il 17 maggio 1955, Nuti ha esordito come attore dilettante quando era ancora uno studente. All’epoca, scriveva già da solo i suoi monologhi. Il cui acume venne notato da Alessandro Benvenuti e Athina Cenci che gli proposero di entrare a far parte del gruppo I Giancattivi. Successivamente, ha debuttato al cinema con Ad ovest di Paperino nel 1981, sotto la direzione proprio di Benvenuti. Il progetto rappresentava una rivisitazione del repertorio comico del trio toscano.

Dopo aver lasciato I Giancattivi, Nuti ha scelto di mettersi alla prova con il cabaret e ha preso parte a trasmissioni televisive di successo come Non stop tra il 1977 e il 1978 del regista Enzo Trapani, in onda su Rai 1. Ha poi dato inizio alla sua carriera solista partecipando, come sceneggiatore e interprete protagonista, ad alcuni film diretti da Maurizio Ponzi.

Nuti ha raggiunto l’apice del successo negli anni ’80 del secolo scorso con commedie brillanti dai tratti surreali e dando vita a personaggi che si connotavano per la loro marcata cadenza dialettale. L’attore si è focalizzato soprattutto sulla volontà di mettere in scena il tentativo dell’uomo di riappropriarsi del ruolo dominante all’interno della coppia.

Tra le sue pellicole più iconiche possono essere annoverate Io, Chiara e lo Scuro, Tutta colpa del paradiso, Caruso Pascoski (di padre polacco), Casablanca, Casablanca, Stregati, Willy Signori e vengo da lontano o ancora Donne con le gonne. Quest’ultimo film ha debuttato nella stagione 1991/1992, battendo ogni record di incassi e segnando il momento di maggiore successo della carriera dell’artista che, per il progetto, fu sceneggiatore, regista e attore protagonista, recitando accanto a Carole Bouquet.

Il passaggio alla regia e la passione per la musica

Il debutto da regista di Nuti è avvenuto Casablanca, Casablanca del 1985, liberamente ispirato al classico Casablanca di Michael Curtiz del 1942. con il quale vinse il suo secondo David di Donatello. Il primo David di Donatello e anche il Nastro d’argento come migliore attore protagonista lo vinse con Io, Chiara e lo Scuro, in cui recitava al fianco di Giuliana De Sio. In Casablanca, Casablanca, l’attore riprese il ruolo di Francesco Piccioli, già apparso – appunto – in Io, Chiara e lo Scuro.

Nel corso degli anni ’80, Nuti si è dedicato anche alla musica, partecipando al Festival di Sanremo con il brano Sarà per te nel 1988. La canzone venne poi anche incisa da Mina. Durante la partecipazione alla kermesse musicale, duettò con Mietta con Lasciamoci respirare, composto da Biagio Antonacci.

Il flop ai botteghini tra anni ’90 e duemila

A partire dagli anni ’90 e con l’avvento del nuovo secolo, il successo di Nuti è andato via via scemando. In questo arco temporale si sono susseguiti film meno baciati dalla fortuna come OcchioPinocchio del 1994 che si rifaceva al classico di Carlo Collodi; Il signor Quindicipalle (1998), incentrata sulla passione dell’attore per il biliardo e in cui appariva accanto a Sabrina Ferilli; Io amo Andrea (2000); Caruso, zero in condotta (2001).

Dopo aver affrontato un periodo difficile, ha fatto ritorno al cinema nel 2005 con Concorso di colpa di Claudio Fragasso. Fu la sua ultima interpretazione cinematografica.

Gli scarsi consensi che scaturirono dai botteghini di fine anni ’90 gettarono Nuti nello sconforto e nella depressione. In questo periodo, Nuti ha avuto problemi di alcolismo e, nel 2003, i media accennarono a un tentato suicidio.

“Ha faticato a gestire il successo e in quei momenti non c’è niente e nessuno che possano aiutarti, se non sei tu il primo a credere di poter guarire”, ha raccontato a suo tempo Annamaria Malipiero a Domenica In. La donna è stata compagna di Nuti dal 1994 al 2000. La coppia ha avuto la figlia Ginevra.

Morto Francesco Nuti: dall’incidente nel 2006 alla vicenda giudiziaria del badante georgiano

Alla vigilia del 3 settembre 2006, mentre si preparava a tornare sul set, Nudi cadde dalle scale della sua casa e batté con forza la testa. Venne ricoverato d’urgenza al Policlinico Umberto I di Roma per un grave ematoma cranico e restò in coma fino al 24 novembre 2006. Dopo essersi svegliato, fu trasferito all’ospedale Versilia di Lido di Camaiore, a Lucca, specializzato nella riabilitazione neuromotoria.

Fece ritorno nella sua abitazione a Prato nel febbraio 2009, assistito dal fratello Giovanni, di professione medico e compositore. I due lavorarono spesso insieme in diversi film. Dopo l’incidente, Nuti non è più stato autonomo. Soffriva, infatti, di serie difficoltà motorie agli arti, che lo costrinsero a vivere in sedia a rotelle, e aveva problemi nel linguaggio.

Alcuni anni dopo, nel gennaio 2016, l’attore e regista balzo sulla cresta della cronaca per una vicenda giudiziaria che lo vedeva protagonista suo malgrado. Il suo badante georgiano, 35 anni, venne denunciato per maltrattamenti nei confronti di Nuti, da tempo allettato. Un anno dopo essere stato licenziato, il badante venne arrestato con l’accusa di essere membro di una banda di connazionali che effettuava furti nei negozi. Nello stesso anno, poi, l’artista rimase vittima di un altro incidente. Venne ricoverato al Cto dell’ospedale Careggi di Firenze dopo una caduta per una emorragia cerebrale.

Negli anni che hanno seguito la seconda caduta, è stato in cliniche riabilitative a Roma. Proprio in questo contesto si è spento oggi, lunedì 12 giugno.

Ginevra diventa tutrice del padre

Nell’estate del 2017, Ginevra, figlia di Nuti e dell’attrice Annamaria Malipiero, ha rilasciato un’intervista durante la quale affermò: “Adesso che sono maggiorenne ho chiesto di essere l’unica tutrice di mio padre perché penso che nessuno meglio di me possa prendersi cura di lui”.

Nel 2021, invece, ospite a Domenica In, dichiarò: “Ha bisogno di assistenza continua. Gli leggo i messaggi dei fan che mi arrivano tutti i giorni e lui è contento. Io e lui riusciamo a capirci con gli occhi, con lo sguardo. Lui è sempre stato molto espressivo e ci capiamo. Mi riconosce, è contento quando vede me e quando vede la mamma. Tutti mi dicono che ci rassomigliamo, soprattutto gli occhi. Anche i suoi fan cominciano sempre dall’analogia del volto. Lo vivo con gioia”.

Morto Francesco Nuti: le reazioni

Il mondo della politica

La morte di Francesco Nuti ha sconvolto il mondo dello spettacolo e anche quello della politica fiorentina e italiana. “Caro Francesco, troppo presto ci hai lasciato. Chissà quanti film avresti ancora potuto fare se la malattia non ti avesse colpito. Ci lasci tanti personaggi indimenticabili e una sensibilità rara”, ha affermato Dario Nardella, sindaco di Firenze, dopo aver appreso della scomparsa dell’attore e regista. “Solo pochi giorni fa avevi compiuto 68 anni e in questi anni Firenze non si era certo dimenticata di te ma aveva organizzato molti eventi e proiezioni per renderti omaggio. Alla famiglia vadano tutta la nostra vicinanza e il nostro cordoglio. Presto cercheremo un modo significativo per rendere la memoria di Francesco legata indissolubilmente alla sua città di origine”.

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Il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, invece, ha scritto sui suoi profili social: “Tutto quello che è stato, sarà per Te. Non più di qualche giorno fa il cinema Eden era strapieno per riassaporare per l’ennesima volta la poesia dei tuoi film. Ci mancherai Francesco, grazie per tutto quello che ci hai dato. Sei stato un fuoriclasse puro, di quelli che vincono le partite da soli quando hanno voglia. E questa città è casa tua: Prato continuerà a ricordarti, sempre”.

La scomparsa di Nuti è stata commentata anche dal leader di Italia Viva, Matteo Renzi. “In questa giornata così triste un pensiero per Francesco Nuti. Per le tante lacrime di questi quindici anni di dolore. Ma anche per le risate che ci ha regalato. Per me Caruso Pascoski (di padre polacco) vince su tutto e resterà il film più divertente della mia gioventù. Lutto”, ha scritto su Twitter.

Il mondo dello spettacolo

“Nuti, Benigni, i Giancattivi, Paolo Poli sono stati gli apripista della comicità toscana e dello spettacolo e quindi sono stati dei punti di riferimento importanti all’inizio della nostra carriera”, ha detto Carlo Conti. C’era questa amicizia particolare che ci portò qualche anno fa a mettere su uno spettacolo, io con Giorgio Panariello, Marco Masini, Leonardo Pieraccioni: fu l’ultima apparizione pubblica di Francesco e sulle note di Sarà per te lui si alzò con un grande sforzo dalla sua carrozzina per ricevere l’applauso del Palasport che tra lacrime e gioia lo applaudiva. Un abbraccio enorme. Mi ricordo una scena fantastica con lui e Leonardo una sera a Roma. Le risate che ci siamo fatti, la serenità che aveva, è stato poco tempo prima dell’incidente che l’ha bloccato. Il suo calvario è stato così grande, così terribile che qualsiasi cosa avesse mai dovuto scontare, ammesso che ci fosse, penso che l’abbia scontata a pieno titolo”.

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Carlo Verdone, invece, ha postato su Instagram il seguente messaggio: “Caro Francesco, compagno di lavoro generoso, affettuoso e pieno di talento sarai sempre nei miei migliori ricordi. Un forte abbraccio alla tua famiglia a tuo fratello Giovanni e ai tuoi geniali ‘Giancattivi’ Athina Cenci e Alessandro Benvenuti. Gran dolore, tanta nostalgia”.

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