Marta Lodola La mattina di giovedì 27 settembre agli uffici del Giudice di pace di Torre Annunziata è arrivato un caso eclatante. La procura di Roma ha portato a termine un’inchiesta che ha condotto a ventidue arresti per corruzione di atti giudiziari, truffa e falso a danno di avvocati, magistrati e giudici di pace. La Guardia di Finanza di Torre Annunziata, paese in provincia di Napoli, ha avuto il difficile compito di eseguire le ordinanze delle procura di Roma. Gli indagati principali sono tre giudici di pace, magistrati onorari, diversi avvocati e consulenti tecnici, tra cui spiccano alcuni medici e due carabinieri.
Scandalo in Tribunale: corruzione di atti giudiziari
Il giudice per le indagini preliminari di Roma ha definito le dinamiche illecite che serpeggiano nel Tribunale di Torre Annunziata “un radicato sistema corruttivo“. Sembra infatti che per una serie di cause, riguardanti soprattutto contenziosi civili e sinistri stradali, i ventisette indagati si siano accordati per falsificare prove ed esito dei processi.
L’operazione che ha smascherato i ripetuti accordi illeciti tra avvocati e magistrati, ha preso il nome di “Renegade“. Non è ancora noto il numero di processi falsati da tale sistema corruttivo: sono in corso nuove perquisizioni in diversi studi professionali. Alcune di queste perquisizioni sono state ordinate dalla stessa procura di Torre Annunziata, una volta che è giunto in Tribunale il fascicolo aperto da Roma. Si prevede una larga diffusione delle indagini verso molti degli studi legali di Torre Annunziata. La corruzione e il falso degli atti giudiziari sono reati gravissimi, da estirpare per garantire i diritti dei cittadini che ricevono un processo.
