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Nino Formicola sull'Isola dei Famosi: "Montaggi e confessionali pilotati"

Nino Formicola Isola dei Famosi

Nino Formicola a ruota libera sull'Isola dei Famosi: ci sono "montaggi e confessionali pilotati".

Nino Formicola, vincitore dell’Isola dei Famosi 2018, ha svelato alcuni retroscena sul reality honduregno. I montaggi e i confessionali sono pilotati, per cui è necessario non farsi fregare.

Nino Formicola: retroscena sull’Isola dei Famosi

Intervistato da Tag24, Nino Formicola ha parlato dell’ultima edizione dell’Isola dei Famosi. Ovviamente, il ricordo va anche alla stagione 2018 del reality, quella che l’ha visto trionfare. Il comico ha svelato alcuni retroscena interessanti. Ha esordito:

“Se i montaggi sono pilotati? Si, se per caso tu non stai attento a questo, poi rischi che nel montaggio si possano mettere insieme delle cose a seconda delle direzione che intendono prendere. Il trucco è cercare di non farsi pilotare”.

Le rivelazioni di Nino Formicola

Nino Formicola ha proseguito:

“Nei confessionali ti fanno delle domande in cui le tue risposte poi portano automaticamente a delle situazioni. Allora, se tu sei un addetto ai lavori, lo capisci, io avevo capito. Infatti, quando mi facevano domande, io dicevo, ‘sentite ragazzi, non si viene a rubare la casa del ladro, io non rispondo a una domanda del genere’. Per fare un esempio, se ti chiedevano di un’antipatia. (…) Se si vince grazie ai gossip e alle dinamiche? No, ma non solo io sono la prova dell’opposto, perché se ci si pensa, alla fine della fiera l’Isola lo vince sempre quello che si comporta nel modo più normale. Non lo vince mai quello che ha fatto il diavolo a quattro per vincere”.

Nino Formicola: perché l’Isola dei Famosi è in calo?

In merito agli ascolti sempre più in calo dell’Isola dei Famosi, Nino Formicola ha dichiarato:

“Gli ascolti non sono stati un granché la scorsa edizione? Bisognerebbe prestare maggiore attenzioni alle avventure dei naufraghi e meno alle liti, il gossip, gli intrecci amorosi. Io personalmente sono contrario alla straordinaria lunghezza dei programmi. Dovrebbero durare di meno le edizioni dell’Isola. Poi una cosa stravagante che posso dire è che si è creato nel tempo un meccanismo particolare per cui si raccontano delle cose private, spesso e volentieri, però diciamo che io avrei dato più spazio a quello che succede lì invece, perché ci sono molte cose che la gente non ha mai visto, le particolarità della vita da naufrago. Per esempio, quando si decide di fare la tenda, vedere costruire la tenda con le discussioni è un fatto più interessante, rispetto agli amorazzi di uno e dell’altro. Quando ci si confronta nel momento in cui si mangia, la divisione del riso fatta settimanalmente… Tutte quelle cose più inerenti al programma, più alla sopravvivenza, secondo me potrebbero interessare di più al pubblico”.