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Nuovo monitoraggio Iss, casi in aumento: quali Regioni rischiano la zona gialla?

Rischio zona gialla si avvicina: quali Regioni vanno verso il cambio colore con i nuovi dati Iss

Stando al nuovo monitoraggio Iss, alcune Regioni si dovranno preparare ad abbandonare la zona bianca, nelle prossime settimane.

In Italia tornano a crescere i contagi da Covid e il timore della zona gialla si affaccia nuovamente sulle Regioni. Soprattutto quelle del Nord Est al momento sembrano essere più in bilico di altre, stando anche agli ultimi dati disponibili.

Quali Regioni rischiano di passare in zona gialla?

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha già declassato dalla fascia verde a quella gialla altre cinque Regioni:

  • Liguria,
  • Umbria,
  • Abruzzo,
  • Puglia,
  • Provincia Autonoma di Trento.

Dunque, solo sei Regioni italiane rimangono a basso rischio:

  • Basilicata,
  • Molise,
  • Sardegna,
  • Piemonte,
  • Val d’Aosta, 
  • Lombardia.

Solo il monitoraggio dell’Iss di oggi riuscirà a dare le indicazioni definitive per l’eventuale cambio colore da lunedì. Tuttavia, si vocifera che per questa settimana tutta Italia resterà in zona bianca.

Quali sono i parametri per l’ingresso di una regione in zona gialla?

Ricordiamo comunque che per decretare un cambio colore è necessario fare affidamento ad alcuni parametri: in primis il tasso di incidenza deve superare i 50 casi su 100mila abitanti, il tasso di occupazione delle terapie intensive deve essere maggiore del 10%, mentre quello dei ricoveri ordinari deve superare la soglia del 15%. Stando ai dati Agenas ci sono già alcune Regioni con un tasso di incidenza sopra i 50 casi ogni 100mila abitanti.

Aumento dei positivi in Italia: ecco quali Regioni rischiano la zona gialla

A preoccupare attualmente è il Friuli-Venezia Giulia, teatro delle proteste no vax e no green pass delle ultime settimane: ieri ha triplicato il numero di contagi in quanto in un solo giorno sono state riscontrate 483 nuove positività al Covid 19. In poche parole, il triplo rispetto alle 153 del giorno precedente. La stessa Regione ha spiegato che a determinare la crescita dei contagi sono state proprio le manifestazioni di protesta. Tuttavia, la Regione non ha ancora raggiunto la soglia critica per rianimazioni (9%) e ricoveri ordinari (8%).

Per quanto riguarda la Calabria, ha un tasso di incidenza molto più basso, con 23,34 casi ogni 100mila abitanti. Al contrario, è l’occupazione dei reparti ordinari che sta aumentando: è al 10%, mentre le terapie intensive sono ancora sotto controllo, piene al 5%.

Nelle Marche preoccupano invece le rianimazioni, occupate già al 10%. I reparti ordinari sono pieni al 6%, ma il tasso di incidenza è ancora di 25,5 casi ogni 100mila abitanti.