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Omicidio di Chiara Gualzetti, a casa del 16enne indagato coltello e abiti sporchi di sangue

Omicidio di Chiara Gualzetti

Proseguono le indagini sull'omicidio di Chiara Gualzetti. A casa dell'indagato trovati coltello, abiti insanguinati e cellulare della vittima.

Il movente dell’omicidio di Chiara Gualzetti, la 15enne uccisa a coltellate e ritrovata a Monteveglio (in provincia di Bologna), rimane un mistero. “Una voce interiore mi ha detto di uccidere” avrebbe raccontato il 16enne che ha confessato di aver ucciso la ragazza, ma la sua versione non viene ritenuta lineare dagli inquirenti. Il giovane avrebbe infatti parlato di una spinta incontrollabile di uccidere, ma un un secondo momento avrebbe anche riferito che era stata la vittima a esprimere l’intenzione di farla finita. Sembrerebbe inoltre che durante l’interrogatorio il reo confesso abbia anche detto “di essere infastidito dalle avances della giovane”.

Omicidio di Chiara Gualzetti, “le indagini sono ancora in corso”

“Le indagini sono ancora in corso per risalire al movente reale” dell’omicidio, ha detto il capitano Riccardo Angeletti, comandante in sede vacante della Compagnia dei Carabinieri di Bologna Borgo Panigale. Per fare chierezza sul rapporto tra la vittima e l’indagato, gli inquirenti si stanno concentrando sulle chat scambiate sia direttamente tra i due sia con altri amici. Pare che alcuni messaggi siano stati cancellati dal 16enne prima dell’interrogatorio.

Omicidio di Chiara Gualzetti, coltello e abiti sporchi di sangue a casa dell’indagato

Chiara Gualzetti era scomparsa nella mattinata di domenica 27 giugno, secondo la ricostruzione degli inquirenti dopo aver accettato di incontrare il 16enne indagato. I due si sarebbero incontrati nel parco dell’Abbazia di Monteveglio. Il ragazzo, che è stato poi fermato durante la notte successiva, era uscito di casa con un coltello ora ritenuto l’arma del delitto. Quest’ultimo dettaglio ha portato a ipotizzare la premeditazione.

L’indagato è stato rintracciato a Bologna. I militari avevano avviato accertamenti su di lui in quanto ultimo contatto della vittima, e hanno perquisito la sua abitazione. “La perquisizione domiciliare ha permesso di rinvenire sia l’arma del delitto, un coltello da cucina, e sia i vestiti sporchi di sangue, oltre al telefono della vittima di cui il giovane si era disfatto. Di fronte a queste evidenze investigative il giovane non ha potuto fare altro che confessare l’omicidio”, ha spiegato Riccardo Angeletti. Il ragazzo “era stato non solo l’ultimo ad averla vista ma aveva stranamente dichiarato di avere cancellato accidentalmente tutte le chat con la ragazza“, ha detto il capitano raccontando i momenti precedenti alla confessione. Sarà l’autopsia ad accertare i tempi dell’omicidio.

Omicidio di Chiara Gualzetti, una fiaccolata per ricordare la vittima

Mercoledì 30 giugno si terrà una fiaccolata per ricordare Chiara Gualzetti. Si partirà alle 20.30 dalla piazza del Municipio di Monteveglio e si proseguirà lungo via Abbazia fino a San Teodoro. “Sarà un momento per ricordare Chiara ma anche l’occasione per abbracciare la famiglia e stringersi intorno a loro come comunità in un momento così doloroso”, ha dichiarato Daniele Ruscigno, sindaco di Valsamoggia (di cui fa parte Monteveglio).