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Omicidio Giulia Cecchettin, oggi è attesa in Italia l'auto di Filippo Turetta

carabinieri

I Ris di Parma sono chiamati ad effettuare le analisi sugli oggetti ritrovati nell'auto di Filippo Turetta

Era lo scorso 19 novembre quando Filippo Turetta venne fermato dalla polizia tedesca sull’autostrada A9, nei pressi di Lipsia. L’auto del giovane, in fuga da giorni dopo aver compiuto il terribile omicidio della sua ex fidanzata Giulia Cecchettin, era rimasta senza benzina e senza possibilità di fare un nuovo rifornimento. Turetta era stato identificato e arrestato prima della sua estradizione in Italia, ma la famigerata Fiat Punto nera era rimasta su suolo tedesco.

L’auto di Filippo Turetta torna in Italia: le analisi del Ris

E nella giornata di oggi arriverà, invece, in Italia la Fiat grande Punto nera appartenente a Filippo Turetta. L’auto dove si era consumato parte dell’omicidio di Giulia Cecchettin e che il killer aveva usato per fuggire dopo l’efferato crimine, è un elemento importante nelle indagini sul caso. Il veicolo verrà portato dai Carabinieri ai Ris di Parma, che inizieranno le analisi scientifiche sulle tracce e sugli oggetti rinvenuti all’interno di esso. A risultare particolarmente interessante per le indagini non è l’auto in sè, ma sono soprattutto i diversi oggetti che sono presenti al suo interno. Nella Punto nera, infatti, dovrebbe ancora esserci il marsupio di Turetta, un paio di guanti, un coltello, una scheda telefonica prepagata, un paio scarpe macchiate, e un cellulare. Il telefono, soprattutto, non è ancora chiaro se sia dello stesso Turetta o se fosse appartenuto a Giulia.

L’auto di Filippo Turetta torna in Italia: la vita in carcere

Nel frattempo, Filippo Turetta, accusato di omicidio volontario aggravato, sequestro di persona e occultamento di cadavere, è ancora rinchiuso nel carcere di Verona. Il 22enne si trova in una sezione del penitenziario insieme ad un’altra ventina di carcerati e lì incontrerà a breve nuovamente i suoi genitori.