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Omicidio Saman, dopo una serie di "non ricordo" finalmente parla il fratello: "Voglio dire la verità"

Ali Heider ha ammesso di non aver parlato prima perché aveva paura del padre

Ali Heider ha ammesso di non aver parlato prima perché aveva paura del padre

Ali Heider, il fratello di Saman Abbas, ha deciso di parlare e quindi di non avvalersi della facoltà di non rispondere. Il ragazzo, che da poco ha compiuto 18 anni, ha parlato nell’aula della Corte di Assise di Reggio Emilia copoerto dai paraventi, in quanto sotto protezione.

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“Voglio parlare, voglio dire la verità”

Dopo diversi “non ricordo“, Ali Heider ha dichiarato: “Non ho parlato prima perché mio padre mi ha detto di non dire niente“.

Quando in passato affermai che i miei cugini non c’entrvano niente ho detto una bigia perché mio padre mi disse di farlo. Da piccolo avevo paura di mio padre e di mio zio, quando sono andato dall’altro giudice ho detto che non hanno fatto niente, ero costretto da mio padre“, ha raccontato il 18enne.

Un giorno mi hanno mandato a fare il the. Loro (papà, mamma, Noman, e altri due, Ikram e Danish) erano in camera da letto, stavo sulle scale e ho ascoltato, ho sentito mio padre dire una volta ‘scavare‘ e ‘passare dietro le telecamere‘”, ha continuato il giovane.

Il fratello di Saman racconta anche di quando è tornato a Novellara, insieme ai carabinieri, dopo la morte della sorella: “Dopo la morte di Saman sono tornato a Novellara coi carabinieri. Abbiamo cercato dove potesse essere Saman. Sapevo che era stata seppellita perché quando ero a casa, prima di partire per Imperia, avevo chiesto a Nomanulhaq (il cugino) dove fosse perché volevo abbracciarla per l’ultima volta. Non mi ha detto di preciso dove fosse, ma solo che era sotto terra. E non l’ho detto sempre per papà, perché avevo paura“.

La decisione della Corte di Assise per Ali Heider

La Corte di Assise di Reggio Emilia ha stabilito che il fratello di Saman Abbas debba restare come parte civileperché al momento formalmente la sua situazione è immutata“.

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