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Oste che uccise ladro a Lodi: meglio se morivo io

oste Mario Cattaneo

Mario Cattaneo, l'oste che uccise un ladro nel Lodigiano si sfoga dopo il rinvio a giudizio: "Meglio se la vittima fossi stata io".

Alla fine è stato rinviato a giudizio Mario Cattaneo. Il 10 marzo 2017 l’oste di Casaletto Lodigiano sparò ed uccise un ladro entrato nel suo locale. Il gup ha ritenuto fondate le prove a carico dell’uomo, accusato di eccesso colposo di legittima difesa. Cattaneo infatti sparò un colpo di fucile alla schiena di Petre Ungureanu, un romeno di 32 anni. L’oste assicura che il colpo è partito in maniera involontaria. “Affronteremo il processo con serenità” assicura il suo avvocato.

Mario Cattaneo rinviato a giudizio

A più di un anno dal tragico fatto di sangue, arriva il rinvio a giudizio per Mario Cattaneo. Il gup Isabella Ciriaco ha infatti ritenuto sufficienti le prove presentate dalla procura per sostenere un processo per eccesso colposo di legittima difesa. Il 10 marzo 2017 l’oste di Casaletto Lodigiano imbracciò infatti un fucile quando vide entrare nel suo locale un ladro. Si trattava di Petre Ungureanu, un romeno di 32 anni.

Tra i due ci fu una colluttazione, tanto che Mario Cattaneo ha più volte mostrato dei grossi lividi sul braccio a dimostrazione che si era dovuto strenuamente difendere. Petre Ungureanu però alla fine fu colpito ed ucciso da un colpo di fucile alla schiena. Gli inquirenti quindi hanno ipotizzato che l’oste avesse intenzionalmente voluto sparare al ladro mentre fuggiva.

In un primo momento infatti Mario Cattaneo fu accusato di omicidio volontario. La versione dell’uomo però è sempre stata diversa. L’oste racconta infatti che il colpo di fucile è partito accidentamente nel corso della colluttazione. Cattaneo sostiene infatti che era già a terra quando una rosa di pallini colpì alla schiena il 32enne romeno. Le successive indagini sembrano aver confermato almeno in parte questa ricostruzione. Da omicidio volontario, infatti, il reato è stato derubricato a eccesso colposo di legittima difesa.

L’oste: era meglio se a morire ero io

Mario Cattaneo però si è sempre professato innocente e intende dimostrarlo in sede giudiziaria. L’oste infatti ha rifiutato di chiedere il rito abbreviato perché vuole che tutta la verità emerga durante un processo dibattimentale. Ovviamente, la speranza era che il gup decidesse per un proscioglimento. Così non è stato perché “evidentemente il giudice ha ritenuto che ci fossero gli elementi necessari per poter sostenere l’accusa in giudizio” spiega Vincenzo Stochino, avvocato di Cattaneo.

Il legale però assicura: “Abbiamo tutti gli elementi per affrontare il processo con serenità”. Stochino ammette che l’oste, presente in aula al momento della lettura della sentenza che l’ha rinviato a giudizio, “un po’ se l’aspettava”. “Ma è sicuro che verrà fuori la verità” aggiunge. La delusione però non manca.

Ai microfoni di News Mediaset Cattaneo non nasconde di essere “un po’ amareggiato, un po’ triste”. “Mi mandano al processo. Vengo accusato in pratica di aver difeso la mia famiglia. Questo mi amareggia tanto” continua. Poi lo sfogo: “Forse sarebbe stato meglio che fossi stata io la vittima. Sarei stato ucciso e non se ne parlava più”.