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Ötzi, l'uomo del Similaun era malato

Ötzi

Ötzi, l'uomo dei ghiacci più famoso al mondo, soffriva di una terribile malattia

Ötzi, anche conosciuto come uomo del Similaun o come mummia del Similaun, è un reperto antropologico molto raro. Fu ritrovato il 19 settembre del 1991 sulle sponde del monte Simulaun, dove vi rimase per migliaia di anni prima di essere scoperto. Su Ötzi furono effettuate numerose ricerche che tennero sia gli archeologi che gli antropologi con il fiato sospeso. Una di queste però diede un esito inaspettato.

Ötzi e la malattia

Da una radiografia effettuata nella città di Bolzano sotto la supervisione della professoressa Patrizia Pernter emerse che l’uomo del Similaun era malato. Pare infatti che Ötzi soffrisse di problemi cardiaci. A confermare questa ipotesi è stato proprio l’esame dal quale è emersa la presenza di ben tre calcificazioni all’interno delle coronarie. I risultati medici scientifici, pubblicati sulla rivista scientifica RöFo – Fortschritte auf dem Gebiet der Röntgenstrahlen, hanno stupito gli esperti fornendo nuove preziose indicazioni sui meccanismi di diffusione di alcune patologie.

Dopo la scoperta della malattia di Ötzi la teoria secondo la quale la genetica influisce sulla predisposizione alle patologie, e in particolar modo sull’arteriosclerosi, è sempre più avvalorata. I dati ottenuti dai test sulla mummia sono paragonabili a quelli riscontrabili su un uomo di età compresa tra i 40 e i 50 anni. La differenza sostanziale però, diversamente dall’uomo moderno, è che Ötzi non conduceva vita sedentaria. Per tale motivo il ruolo dei geni, in questo caso, assume ancora più significato.

Ötzi, il ritrovamento

L’uomo del Similaun fu ritrovato da due coniugi, i tedeschi Erika ed Helmut Simon durante un’escursione. Inizialmente pensarono si trattasse di un alpinista scomparso. Per questo motivo contattarono subito la gendarmeria austriaca. Durante le fasi di recupero del corpo il personale non applicò i necessari accorgimenti: in quell’occasione furono infatti danneggiate molte delle parti del corpo di Ötzi e del suo equipaggiamento. Oggi Ötzi è conservato presso il museo archeologico dell’Altro Adige nella città di Bolzano.

Ötzi

La storia

Dalla datazione al radiocarbonio è risultato che la mummia ha circa 5300 anni. Risalirebbe dunque all’Età del rame, ovvero il periodo di transizione tra il Neolitico e l’Età del bronzo. Si ritiene fosse stato un pastore, ma le teorie sulla sua vita in realtà sono molte e molto diverse tra loro. Alcuni pensano addirittura che sia stato un nobile. Pensiero avvalorato dalle caratteristiche degli indumenti e delle armi ritrovate attorno al corpo. La storia più curiosa su Ötzi però riguarda i suoi tatuaggi: è ad oggi considerato il primo uomo tatuato della storia.

I tatuaggi di Ötzi sono semplici croci, punti e linee distribuite su tutto il corpo. La tecnica con cui impresse quei simboli sulla sua pelle è completamente diversa da quella moderna. Consisteva nell’incidere la pelle per poi ricoprirla con del carbone vegetale. Il significato dei simboli incisi sul suo corpo non è ancora del tutto chiaro. Probabilmente avevano una funzione curativo-religiosa. Ipotesi avvalorata dalla presenza di artrosi nei punti sottostanti i tatuaggi. L’alone di mistero intorno alla mummia di Ötzi continua ad affascinare turisti ed appassionati che, da ogni parte del mondo, raggiungono l’Italia per ammirarlo.