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Trento, il papà biologico è malato, il Tribunale concede al compagno di adottarlo

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Il Tribunale di Trento ha dato il via libera all’adozione, da parte del genitore non biologico, di un bambino il cui papà è malato

L’istanza è stata avanzata al Tribunale di Trento, da una coppia omogenitoriale. Il genitore biologico del bambino è molto malato, per questo motivo il collegio ha assicurato la possibilità di adottarlo, al compagno dell’uomo.

Il papà biologico è malato, la decisione del Tribunale di Trento

In soli quattro mesi il Tribunale di Trento, presieduto da Giuseppe Spadaro, ha garantito al cosiddetto genitore sociale, di ricorrere alla stepchild adoption, al fine di tutelare il minore in caso di perdita del genitore biologico. Nel caso di morte del padre, infatti, il bambino, di soli tre anni e mezzo, avrebbe rischiato di versare in stato di abbandono, prima che terminasse l’iter di adozione. Per decretare il proprio parere favorevole all’istanza, tuttavia, il collegio ha eseguito tutte le verifiche del caso. Ha, infatti, coinvolto i Servizi sociali di Trento, per avere una relazione dettagliata in merito e la stessa Procura dei minori, che si è espressa con parere favorevole.

La malattia del padre biologico e i rischi per il bambino

Il bambino, di poco più di tre anni, è nato in Canada tramite la gestazione assistita. La trascrizione dell’atto di nascita, tuttavia, in Italia è stata negata ai genitori. L’istanza è stata presentata per via della grave malattia di cui soffre il padre biologico e a causa dell’impossibilità di iscrivere all’anagrafe un figlio che ha due genitori dello stesso sesso. Sebbene, infatti, la richiesta della coppia sia stata accolta, la Procura di Trento ha chiesto di non dare seguito alla possibilità di iscrizione all’anagrafe del secondo genitore, non essendo prevista dalla legge italiana. Dal momento che il padre biologico è costretto a lunghi ricoveri in ospedale e che la sua patologia potrebbe anche degenerare e portarlo alla morte, è stato necessario considerare chi si sarebbe preso cura del figlio. Prima che l’istanza fosse accolta, infatti, il genitore sociale era per il bambino legalmente un estraneo. Secondo quanto riportato dal Tribunale, tuttavia, “non si è trattato di riconoscere il diritto del genitore sociale, bensì di richiamarlo alle proprie responsabilità per aver voluto mettere in vita”.