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Firenze sfida la "legge" sulle adozioni gay: Nardella riconosce il figlio di due donne

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Da Torino a Firenze: i sindaci sempre più impegnati nei diritti civili. Nardella riconosce il figlio di una coppia gay.

Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha firmato il riconoscimento del figlio di due donne. Una scelta che rimanda inevitabilmente alle polemiche innescate dalle procure di Padova e Milano, dove sono stati presentati ricorsi contro coppie omogenitoriali.

Firenze, sindaco Nardella firma il riconoscimento del figlio di due donne

“Ho firmato a Palazzo Vecchio il riconoscimento del figlio di una coppia omogenitoriale, di due donne fiorentine, Alessia e Carolina. Il bambino ha tre mesi, si chiama Dario e questa cosa mi ha particolarmente emozionato”. Questa la decisione presa dal primo cittadino di Firenze, Dario Nardella, che ha firmato l’atto ufficiale e legale per riconoscere il figlio di due donne.   

La sfida di Nardella a chi nega un diritto acquisito

Il passo avanti di Nardella è un segnale forte e chiaro contro il passo indietro di varie procure italiane che avevano deciso annullare le registrazioni degli atti di nascita di figli di coppie omogenitoriali, ottemperando diligentemente a una circolare del ministero dell’Interno e a una sentenza della Cassazione di dicembre 2022.

Una decisione che divide ulteriormente la politica dalla magistratura, e che unisce quelle famiglie dove i figli sono cresciuti e che ora si vedono negare il riconoscimento legale di un amore incondizionato e ormai acquisito.

“Con altri colleghi sindaci – ha spiegato Nardella – riteniamo che i bambini di una coppia di due donne, di cui una è la madre, debbano avere uno status equivalente agli altri bambini”.

Da Torino a Firenze: i sindaci sempre più uniti per i diritti civili

“Avevamo già riconosciuto anni fa la sorellina, ormai grande e abbiamo voluto far questo” – ricorda Nardella, che non si spiega “perché la donna che si è unita civilmente con la madre non possa riconoscere questo bambino. Con questo gesto noi diamo a questo nucleo familiare una sua dignità, parità di diritti rispetto ad altri nuclei familiari e soprattutto diamo un po’ di gioia e serenità alle due donne che proprio a Firenze hanno celebrato l’unione civile secondo la legge”.

Ricordiamo che nel 2018, anche l’allora sindaca di Torino Chiara Appendino provò a sfidare la classe politica e la magistratura firmando un atto “fuori legge”, decidendo di iscrivere all’anagrafe un bambino come figlio di due madri, assumendosi le responsabilità della scelta, anche a costo di essere denunciata, ma in linea con dei valori e dei diritti che in tanti altri Paesi civili sono ormai acquisiti da tempo, e avvalorati da studi scientifici. L’ex prima cittadina ne sta pagando ancora le conseguenze.