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A Parma tenta una duplice rapina ma viene riconosciuto dai vistosi tatuaggi

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Tenta una duplice rapina tra Modena e Parma, ma viene riconosciuto dai tatuaggi e arrestato in albergo.

Buona la prima. Arrestato alla seconda. Mai, come in questo caso, l’antico adagio “chi troppo vuole, nulla stringe” si è rivelato profetico. Così, un uomo di 53 anni, dopo aver messo a segno la prima rapina a Modena, ci stava riprovando a Parma, non sapendo che la polizia era sulle sue tracce. Quando è rientrato in albergo, utilizzato come base d’appoggio per i suoi movimenti, alla reception è stato accolto con le manette della polizia.

Tenta una duplice rapina tra Modena e Parma: la prima va, la seconda no. Arrestato

Il 29 giugno gli uomini della Squadra Mobile di Parma hanno arrestato un italiano di 53 anni. L’uomo ha tentato una duplice rapina muovendosi in tutta fretta tra Modena e Parma, riuscendo a portare a segno la prima, ma non la seconda che doveva avvenire nel giorno dell’arresto.

Inseguito e fermato nel finale, come in un film poliziesco

Siamo al 3 giugno. In quella giornata, alle ore 18.15, il 53enne entra armato di cutter, un taglierino, in un negozio di abbigliamento a Modena, in via Emilia Centro. L’uomo non si accorge che le telecamere di videosorveglianza lo stanno riprendendo.

Col cutter minaccia la commessa, intima la ragazza costringendola a consegnargli il denaro contante e custodito all’interno del registratore di cassa. Bottino: 870 euro, più cellulare della vittima che subito dopo presenta denuncia.

A quel punto gli agenti della Polizia si attivano analizzando le immagini estrapolate dai filmati di videosorveglianza. Raccolgono le prove, ricostruiscono i movimenti e ripercorrono le vie di fuga.

Riconosciuto dai vistosi tatuaggi

Da qui comincia il secondo tempo di quello che sembra un film da inseguimento di polizia, con finale in manette. I poliziotti, infatti, tra i ritagli dei filmati analizzati individuano un vistoso tatuaggio sul braccio destro dell’uomo.

Dopo la prima rapina, prosegue il tragitto nel suo intento di mettere a segno un secondo colpo, tanto è vero che decide di cambiarsi la maglietta. Si infila in un treno regionale ed giunge in una struttura alberghiera di Parma, la sua base d’appoggio provvisoria.

La polizia, che nel frattempo ricostruisce i movimenti, il 29 giugno fa irruzione in albergo, perquisisce la stanza, ritrova gli abiti indossati a Modena e immortalati dall’occhio della telecamera. Dai controlli più approfonditi saltano fuori anche il cutter e la refurtiva (contanti e smartphone).

Le operazioni di polizia giudiziaria hanno poi confermato l’accusa di flagranza di reato e accertato che, con lo stesso taglierino, l’uomo stava organizzando una seconda rapina ai danni di una ragazza di Parma.

Alla fine, per lui si sono inevitabilmente aperte le porte della Casa Circondariale di Parma.