Il mondo della musica e l’universo sanremese piange la scomparsa del maestro Peppe Vessicchio, morto a 69 anni a seguito del peggioramento di una improvvisa complicazione che ne ha reso necessario il ricovero all’ospedale San Camillo di Roma. Proprio nel nosocomio romano Vessicchio è deceduto, lasciando sgomenti i fan, gli amici e i tanti appassionati di musica che lo seguivano e ammiravano.
Nelle ore successive sono state rese note le caude della morte dell’icona di Sanremo.
Morte Peppe Vessicchio, le cause del decesso sono state rese note
Per capire cosa ha provocato la morte del maestro Vessicchio occorre fare un salto indietro nel tempo, alla giovinezza del direttore d’orchestra. Un paio d’anni fa era stato proprio lui a confessare, nel corso di un’intervista a Silvia Toffanin, quello di cui, a causa del lavoro del padre, soffriva. Il maestro è infatti cresciuto in una zona caratterizzata dalla presenza di fabbriche d’amianto e ha raccontato che suo padre morì proprio in seguito a gravi complicanze respiratorie legate all’esposizione a questo materiale; analogamente diversi amici persero la vita per motivi simili. Entrando nei dettagli Vessicchio spiegò che al padre e agli altri operai veniva distribuito il latte che veniva portato a casa per darlo ai figli, seguendo il ‘credo’ di allora secondo cui questa bevanda andasse a depurare l’organismo dagli effetti negativi dell’amianto.
Peppe Vessicchio ha dunque confessato di soffrire di problemi ai polmoni: “I miei polmoni sono compromessi ovviamente, non sono i polmoni di una persona che sta in equilibrio ma penso che la musica ci dà un grosso aiuto anche a sostenere tutto questo. La nostra è una famiglia che ama la musica e quindi credo che lo stesso destino valga per mia sorella e mio fratello”.
Morte Peppe Vessicchio: il motivo del decesso e i funerali
Intervistato recentemente dal Corriere della Sera Vessicchio aveva anche rivelato di non poter fumare: “Se fumo? No. Non potrei permettermelo, ho 65 anni ma polmoni non perfetti. Sono nato e cresciuto a Bagnoli, papà era un funzionario dell’ex Eternit. Amianto dappertutto. Stavamo in un comprensorio di palazzine, quattro famiglie: i superstiti oggi sono pochi. Io, mio fratello e mia sorella giocavamo con le vasche d’amianto. Poi c’erano anche gli aghi di ferro dell’Italsider: noi bambini ci divertivamo a riempire dei sacchi di terriccio e poi a passarci sotto dei magneti. Vedevamo gli aghetti. I miei polmoni non sono sanissimi. Papà è morto per complicazioni respiratorie, mia madre di tumore“. E, come confermato dall’ospedale, il celebre direttore d’orchestra è infatti morto a causa di una polmonite interstiziale precipitata rapidamente. Per quanto riguarda i funerali invece, essi saranno strettamente privati per volere della famiglia.