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Peste suina, parla il commissario nazionale: “Almeno tre anni per l’eradicazione della Psa”

Peste suina africana commissario nazionale

Serviranno almeno tre anni per risolvere il problema della peste suina africana (Psa) in Italia: lo ha detto il commissario nazionale.

Il commissario nazionale Vincenzo Caputo ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla diffusione della peste suina africana (Psa) in Italia in occasione della seduta congiunta di Terza e Quarta commissione he si è tenuta in Piemonte.

Peste suina, parla il commissario nazionale: “Almeno tre anni per l’eradicazione della Psa”

“Ci vorranno tre anni almeno per l’eradicazione della Peste suina africana (Psa), ma il Piemonte per il momento è promosso per quanto sta facendo. Nelle aree di restrizione non bisogna abbassare la guardia e, soprattutto, serve un maggior impegno da parte delle Province e del mondo venatorio. Chiederò alla comunità piemontese ulteriori sforzi, con i servizi veterinari attivi h 24”. A dirlo è stato Vincenzo Caputo, commissario nazionale nominato dal Governo lo scorso febbraio, in occasione della seduta congiunta di Terza e Quarta commissione. La seduta si è tenuta nella giornata di lunedì 29 maggio ed è stata presieduta da Alessandro Stecco. All’incontro, inoltre, era presente anche il vicepresidente della Giunta regionale del Piemonte, Fabio Carosso; l’assessore alla Sanità Luigi Icardi; e l’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa.

Al momento, in Italia, sono otto le Regioni in cui è presente la malattia. Tra queste figurano il Piemonte, alcune zone della Liguria, la Lombardia e l’Emilia-Romagna. Per quanto riguarda il Piemonte, sinora sono stati abbattuti oltre 7.000 capi dei quali 4.300 nelle aree di restrizione.

Le ordinanze

La peste suina africana è considerata estremamente pericolosa in quanto può avere gravi ripercussioni sugli esemplari e può generare danni economici nel settore zootecnico suinicolo. Il danno economico riguarda il blocco delle movimentazioni delle partite di suini vivi e dei relativi prodotti che derivano dalla specie entro i confini dell’Unione europea e rispetto all’export.

Siccome maiali e cinghiali sani possono essere contagiati da esemplari ammalati qualora vi entrassero in contatto, secondo quanto riferito dal commissario Caputo, si è deciso di ricorrere all’uso di elicotteri per rimuovere le carcasse infette mentre all’Esercito è stato affidato il controllo dei corsi d’acqua. Inoltre, il commissario nazionale ha chiesto “tolleranza zero per i cinghiali nei centri abitati” e sollecitato il coinvolgimento più diretto dei sindaci.

A quanto si apprende, poi, Caputo ha recentemente firmato un’ordinanza per revisionare tutte le misure adottate a partire dal 2022 e si prepara ad approvare una nuova ordinanza volta a contrastare il commercio abusivo delle carni di cinghiale.