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Il governo rallenta sul gioco d’azzardo in Italia

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Cambio di rotta del Governo sul gioco d'azzardo. Procedure in attesa nel Decreto Dignità: nuove modifiche sul gambling.



Il Governo ha modificato le voci di spesa sui giochi per quanto riguarda le previsioni di entrata da parte dell’Erario. Alla voce sulla quota del 35% dell’imposta unica, che riguarda giochi di abilità e concorsi sui pronostici, viene iscritto un milione di euro in meno dal Totocalcio, mentre 44 milioni in più per il settore delle scommesse sportive. Saldo negativo di 12 milioni per la quota del 12,25% di incassi lordi provenienti da giochi di abilità. Queste sono alcune delle voci di spesa che riguardano il settore del gioco. Come abbiamo visto durante il mese di agosto, il Governo all’interno del Decreto Dignità ha introdotto diverse normative che riguardano il tema del gioco nel nostro Paese. In particolare gli aspetti più importanti riguardano il gioco fisico e specificamente quello legato alle sale da gioco VLT e slot machine e il divieto di pubblicità per il gioco d’azzardo, cioè per casinò online e betting che entrerà pienamente in vigore durante il 2019. Il divieto della pubblicità per il gioco d’azzardo legale è un’importante novità per il settore dei casinò online che durante gli ultimi anni aveva invece goduto di leggi a loro vantaggio o quantomeno a tutela del gioco legale. Il cambio di rotta da parte del Governo M5S-Lega è spiegato in maniera piuttosto esauriente da parte del vicepremier Luigi Di Maio, il quale è un sostenitore della lotta al fenomeno della ludopatia e azzardopatia, che da qualche anno colpisce un numero sempre maggiore di persone nel nostro Paese. L’azione del governo attuale è quella di limitare e combattere il fenomeno della ludopatia, pertanto si è deciso di procedere con il divieto di pubblicizzare ogni tipo di attività che riguarda il gioco d’azzardo, sia per quanto concerne le scommesse sportive, sia per i giochi di abilità e i casinò live e online.

Un cambio di rotta dunque per un’industria come quella del gambling che in Italia negli ultimi 10 anni ha prodotto una crescita economica significativa e inarrestabile, visti anche i dati che si sono registrati in particolare tra il 2013 e la prima parte del 2017. La spesa complessiva per il gioco è passata dagli 82 miliardi di euro del 2013 ai quasi 97 miliardi per il 2017: questo dato se andiamo poi a vedere come si riflette sui vari segmenti del gioco è ancora più interessante. Andiamo a vedere nello specifico le cifre che riguardano il gioco online e realtà operative come LeoVegas Casino e altri siti dedicati al gioco come le poker room, i quali tra il 2014 e il 2016 hanno raggiunto una crescita del 35% delle entrate, in particolare grazie all’indotto dei giocatori che utilizzano i dispositivi mobili come smartphone e tablet per accedere e per giocare online. Il settore del gioco online rappresenta tuttavia una parte marginale delle entrate pari al 9,7% della spesa complessiva. La maggior parte delle entrate riguarda quindi le lotterie fisiche, le scommesse sportive, fisiche e virtuali e come terza componente le sale da gioco dei casinò live e sale slot VLT. Questo secondo i dati che sono stati analizzati tra il 2015 e la prima parte del 2017. Durante l’anno in corso i dati potrebbero però mostrare una distinzione netta tra il primo e il secondo semestre, dove l’azione del Governo attraverso il divieto della pubblicità al gioco d’azzardo, che pure ha ottenuto significative proroghe fino al 2019, dovrebbero denotare una netta differenza e una perdita che secondo l’agenzia AGIMEG sarà pari al 23% in meno rispetto ai dati dell’anno precedente.