> > Elsa Fornero attacca Matteo Salvini: "Un rozzo neofascista"

Elsa Fornero attacca Matteo Salvini: "Un rozzo neofascista"

Elsa Fornero attacca Matteo Salvini: "Un rozzo neofascista"

Elsa Fornero dà a Matteo Salvini del rozzo neofascista e attacca la finanziaria. Salvini si difende: "Io non verso lacrime di coccodrillo".

“Un rozzo neofascista”. Elsa Fornero è un fiume in piena al programma di Radio Capital “Circo Massimo”, condotto da Massimo Giannini. Per la redattrice della riforma pensionistica del governo tecnico, il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, non è un semplice leghista. Per la Fornero, sulla base dei toni, dei metodi e delle parole di accusa che rivolge alla vecchia classe politica, il vicepresidente si atteggerebbe di più a un neofascista, rozzo e veemente.

La replica di Salvini

Matteo Salvini incassa e se ne approfitta. Con la sua riforma pensionistica, Elsa Fornero ha molto da farsi perdonare dai cittadini italiani, ha commentato il leader leghista, che anzi si ritiene contento di non andarle a genio: “Sono lieto di non piacerle, viste le enormi differenze tra me e lei: io sono stato eletto e non nominato, io non ho rovinato migliaia di famiglie italiane, io non verso lacrime di coccodrillo, io non frequento salotti chic. Sono orgoglioso perché abbiamo cominciato a smontare la legge che porta il suo nome“.

La Fornero sostiene Bruxelles

All’appello non manca Bruxelles. Nel corso dell’intervista, Elsa Fornero ha avuto modo anche di commentare la vicenda della lettera della Commissione Europea in merito alle irregolarità della manovra finanziaria proposta dal governo gialloverde: “Durissima, ma anche dovuta: è prevista, è un ammonimento, vuol dire: per favore, rinsavite”. Il disappunto dell’Ue in merito agli intenti della manovra italiana non è una novità: Pierre Moscovici e Günther Oettinger non hanno mai nascosto le loro perplessità, bocciando la finanziaria italiana e la deriva estremista portata avanti – a loro dire – da Matteo Salvini. Più cauto era stato invece Jean-Claude Juncker. Il presidente della Commissione Ue ha sottolineato di non voler salire in cattedra a giudicare la scelta del governo italiano sui contenuti, ma di ribadire all’Italia il dovere di rispettare gli obblighi dovuti all’Unione, in qualità di Stato membro.