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Di Maio: "Lega e M5s devono rispettare il contratto"

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Di Maio è intervenuto sulle tensioni che si sono verificate nella maggioranza: "Lega e Ms5 rispettino il contratto"

Il vicepremier Di Maio si è rivolto non solo agli alleati della Lega, ma anche a tutti coloro che, tra i 5 stelle, hanno espresso malumori. Il riferimento è chiaramente alle tensioni su temi come la prescrizione e il reddito di cittadinanza. “Abbiamo firmato un contratto di governo che va rispettato da entrambi i contraenti”. Con questa parole il leader del Movimento 5 stelle ha voluto porre fine alla discussione, confidando “nel buon senso dei parlamentari”.

Di Maio, la risposta a Giorgetti

Il vice premier e leader del M5S ha voluto chiarire alcuni aspetti. Primo tra tutti le tensioni che hanno coinvolto la maggioranza. Di Maio ha fatto riferimento al contratto di governo, auspicando che entrambe le parti rispettino quanto pattuito. Ha poi risposto al leghista Giorgetti che aveva parlato di complicazione riguardanti il reddito di cittadinanza: “Siamo sempre stati chiari. Il reddito sarà operativo nei primi tre mesi del 2019. Se vedo un problema non è nelle risorse o nelle norme, ma quando qualcuno non crede in quello che stiamo facendo”.

Sulla Manovra Di Maio ha detto: “E’ chiaro che con la Commissione Ue è importante il dialogo, ma non arretriamo di un millimetro sia per quello che c’è nel testo, sia per quello che verrà aggiunto. Mi riferisco a più soldi per la scuola, alla misura sulle pensioni d’oro e sui tagli all’editoria”.

Di Maio no Tav

Invitato a parlare anche dell’argomento No Tav, Di Maio ha detto: “Il contratto di governo prevede che per la Tav ci sia la ridiscussione del progetto. Noi non siamo contro l’alta velocità, -ha detto Di Maio – ma non ritengo che la Torino-Lione sia un’opera strategica per il paese. Pensavo alla Napoli-Bari oppure alla Tav in Sicilia“.

Per quanto riguarda invece il gasdotto Tap, il leader di M5s non ha paura di perdere consensi: “Siamo stati sinceri. La realizzazione dell’opera non può essere imputata a noi. Ci siamo resi conto che il prezzo da pagare sarebbe stato troppo alto”.

Infine il vicepremier ha commentato la misura sui tagli di stipendio dei parlamentari: “Sommando le varie voci si arriva a 13mila euro, e credo siano troppi. E’ necessario eliminare le indennità di carica e parte della diaria”. Per il mese di novembre, il movimento 5 stelle organizzerà il Restituion Day. “I soldi non andranno più sul fondo per il microcredito, che già finanziamo, ma sono destinati a finanziare progetti scelti dagli iscritti per interventi diretti a favore delle persone in difficoltà“.