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Decreto sicurezza, il governo pone la fiducia

camera dei deputati

Il governo ha posto la questione di fiducia sul dl sicurezza. Intanto, manifestazione di associazioni e sindacati nelle piazze.

Il Ministro per i rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro ha annunciato all’Assemblea di Montecitorio che il Governo ha posto alla Camera la questione di fiducia sul decreto legge Sicurezza. Fratelli d’Italia, il partito a cui il decreto sta più a cuore, lo ha definito ‘incompleto‘. La seduta sarà sospesa per consentire la riunione dei capigruppo, che decideranno la direzione da prendere. I sindacati e i movimenti protestano, soprattutto per la questione migranti.

Questione di fiducia sul decreto

Dopo aver messo la questione di fiducia sul dl Sicurezza al Senato 20 giorni fa, il Governo gialloverde fa lo stesso anche per la Camera. Così va verso l’approvazione finale a Montecitorio il dibattuto decreto. Durante la discussione generale del provvedimento in aula, ha presenziato per qualche ora anche il ministro dell’Interno Salvini, che ha poi preso parte alle demolizioni delle ville dei Casamonica. Il deputato del PD Enrico Borghi ha sottolineato come “questa fiducia venga posta senza ostruzionismo e a fronte del ritiro di tantissimi emendamenti. Ai colleghi di M5S dico: è una fiducia contro di voi”.

Nella Conferenza dei capigruppo è stato stabilito che la votazione della fiducia avrà inizio domani alle 17.10. Le dichiarazioni di voto avranno inizio dalle 15.45. Non è ancora stato deciso quando avrà luogo il voto finale.

Manifestazioni di protesta contro il dl

NJelle piazze sono stati numerosi i movimenti, le associazioni e i sindacati che hanno mostrato la propria indignazione nei confronti di un decreto che viene visto come antiumanitario, soprattutto per quanto riguarda il tema dell‘immigrazione.

Nel cuore di Roma, in Piazza SS Apostoli, le più accese proteste. “Salvare vite non è un reato“, si legge su uno striscione di Legambiente contro la chiusura dei porti voluta da Salvini. “Questo è un bene! Non è in vendita“, recita invece un cartellone contrario al riutilizzo degli immobili confiscati alla mafia.