> > Tav, Chiamparino chiede il referendum. Salvini e Conte: "Non si può"

Tav, Chiamparino chiede il referendum. Salvini e Conte: "Non si può"

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Il governo deve ancora fare i conti sul problema del Tav Torino-Lione. Dopo le precisazioni della Francia, interviene il governatore del Piemonte.

Sul Tav Torino Lione interviene a gamba tesa il governatore del Piemonte. Sergio Chiamparino scrive una lettera al vicepremier Matteo Salvini, esprimendo “preoccupazione” per “la situazione di incertezza che si è venuta a generare intorno alla regolare esecuzione dei lavori di realizzazione del collegamento ferroviario ad alta velocità Torino-Lione e del rispetto degli accordi internazionali che vedono impegnata l’Italia”.

Chiamparino: “Serve referendum”

Per questo motivo Sergio Chiamparino chiede al governo la possibilità di indire una “consultazione popolare” sul tema, in contemporanea con le elezioni europee e regionali del 26 maggio 2019. La consultazione, si precisa quindi, “riguarderebbe l’impegno per la Regine Piemonte di attivarsi in tutte le sedi per la rimozione degli elementi di impropria protrazione delle attività di realizzazione dell’opera e degli effetti negativi immediati sia sul territorio, per la mancata attivazione dei cantieri, sia prospettivi, conseguenti all’isolamento del territorio dai grandi collegamenti di trasporto europei”.

“Ritengo che la maggioranza sia favorevole alla Torino-Lione, e che il referendum possa servire al Governo per decidere” chiosa quindi il presidente della Regione Piemonte.

Salvini: “Magari…”

“Magari…Ma Chiamparino ignora: non si può, non si può perché manca la legge della Regione Piemonte. E si potrebbe fare cambiando la Costituzione, cosa che sono dispostissimo a fare perché io i referendum li adoro” è la pronta replica di Matteo Salvini.

A stretto giro però arriva anche la precisazione del premier Giuseppe Conte: “Il referendum? Non è previsto. – aggiungendo – Non ci sono gli strumenti giuridici, se qualcuno li dovesse introdurre ben venga ma non è all’ordine del giorno”.

La Francia replica al M5S

Prima della lettera di Sergio Chiamparino, sull’Adnkronos era uscita invece una nota redatta da “fonti francesi” in cui si replicava indirettamente al M5S, il quale asserisce che tra le criticità del Tav ci sarebbe l’assenza di finanziamenti a bilancio da parte della Francia.

“Dall’inizio dei lavori della Tav Torino-Lione la Francia ha già versato circa 400 milioni di euro per il progetto. Per il 2019 sono oggi già disponibili 55 milioni di stanziamenti in attesa di eventuali fondi aggiuntivi che sarebbero necessari in funzione del lancio effettivo dei bandi di gara” viene invece puntualizzato Oltralpe.

“In Francia – si chiarisce infine – le leggi di bilancio dello Stato, compreso quello delle infrastrutture, sono previste e votate ogni anno”.