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Cittadinanza a Ramy, Di Maio frena: "Lo Ius Soli non è nel contratto"

Di Maio su cittadinanza e ius soli

"Questi temi vanno affrontati a livello di cittadinanza europea", ha commentato il vicepremier. Salvini: "La cittadinanza non è un lunapark".

Dopo l’episodio dell’autobus dirottato dal senegalese Ousseynou Sy, si è riacceso il dibattito politico sulla concessione della cittadinanza italiana ai bambini figli di genitori stranieri ma nati in Italia. È il caso di Ramy, il 13enne di origini egiziane che, grazie a una lucidissima e tempestiva telefonata ai Carabinieri, ha evitato che il sequestro del bus si trasformasse in una tragedia. Ospite ad Agorà, il vicepremier Luigi Di Maio è tornato a parlare della questione ius soli, ricordando che “non è nel contratto né nell’agenda di governo. Questi temi vanno affrontati a livello di cittadinanza europea”.

Il progetto di sicurezza nazionale

Dalla cittadinanza, il dibattito si è presto spostato sulla questione sicurezza. Di Maio ha proseguito sottolineando che le misure attualmente in atto in Italia sono insufficienti. “C’è un progetto di sicurezza nazionale che presto sarà presentato”, si apprende da Repubblica. “Occorre iniziare a muoverci sulla prevenzione, non solo sulla repressione. L’Italia deve iniziare a dotarsi di una National Security Strategy sul modello Usa. Ci sta lavorando il ministro Trenta, dietro la guida di Palazzo Chigi”. Il progetto prevede di “mettere in rete i Ministeri degli Interni, della Difesa e dei Trasporti con i nostri servizi della sicurezza”. Il leader del M5S ha poi precisato che “non si tratta di un affronto a Salvini“.

Salvini: “La cittadinanza non è un lunapark”

Anche il ministro dell’Interno ha commentato la richiesta di cittadinanza di Ramy, riporta Tgcom24, spiegando che “stiamo valutando le carte in modo approfondito, ovviamente non quelle dei bambini ma di chi ci sta attorno. Sono contento che diventare italiani sia così importante, ma la cittadinanza non è un lunapark. Poi, spero che tutto si risolva per il meglio”. Nel frattempo, la prefettura di Cremona ha richiesto il certificato di nascita del 13enne per avviare la procedura di valutazione.