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Conte: "Salvini premier? Non ora, ha una vita per farlo"

Conte contro Salvini

Il premier ha respinto l'ipotesi della caduta del governo, che non solo "sopravviverà" ma "vivrà" anche dopo le europee di maggio.

È un momento delicato per il governo del cambiamento. Alle tensioni sul Def, l’aumento dell’Iva e la questione Roma si è aggiunta l’indagine per corruzione in cui è coinvolto anche il sottosegretario leghista Armando Siri. C’è chi ventila l’ipotesi di una imminente caduta del governo, mentre il premier Giuseppe Conte, intervistato dal Corriere della Sera, assicura che la maggioranza gialloverde resisterà. E alle voci secondo cui Matteo Salvini è già pronto a mettere le mani sulla poltrona da Presidente del Consiglio, risponde: “No, assolutamente. Salvini ha una vita davanti a sé per fare il premier, se e quando si creeranno le condizioni. Non in questa legislatura“.

Il governo verso le europee

Il governo “vivrà, non sopravviverà” soltanto alle elezioni europee di maggio. “Se dovesse solo vivacchiare, dovremmo tutti trarne le necessarie conseguenze, io per primo”. Ma al momento Conte non vede all’orizzonte l’eventualità di un altro esecutivo in questa legislatura: “Da ex tecnico prestato alla politica, non credo che la prospettiva di un governo tecnico possa risolvere i problemi dell’Italia. Occorrono esecutivi con una connotazione politica forte. La politica deve compiere scelte rispondendo ai bisogni e realizzando gli interessi degli elettori”.

Il caso Siri

Ancora nessuna decisione è stata presa nell’ambito del caso Armando Siri. Il giudizio del premier arriverà solo “dopo avergli parlato nei prossimi giorni, per avere altri elementi di valutazione nel rispetto dei diritti dell’interessato, che come prima cosa ha il diritto, ma anche il dovere, di conferire con il suo presidente. Per principio non sono né per il giustizialismo né per il garantismo, che riflettono visioni manichee. I diritti di una persona vanno rispettati e l’etica pubblica impone di distinguere e di spiegare bene al Paese, altrimenti alimentiamo la confusione. Aggiungo però che, se emergesse che Siri è stato latore di un interesse privato e non generale, sarebbe una questione grave a prescindere da azioni e promesse di pagamento. Siamo al governo per perseguire gli interessi della comunità, non il tornaconto dei singoli imprenditori”.