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Decreto sicurezza bis, Conte: "Rimandato a dopo il voto"

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Salta il cdm e continuano le tensioni al governo. Giorgetti: "Così non si può continuare"

“Ho sentito Salvini e Di Maio e convenuto con loro che è complicato tenere un Cdm domani o dopodomani” ha detto Conte fuori da Palazzo Chigi, eliminando definitivamente ogni ipotesi di approvazione del decreto sicurezza bis prima del voto. “Lo abbiamo rinviato a settimana prossima – ha proseguito -, nel primo giorno utile”. Da quanto si apprende, all’ordine del giorno ci saranno sia il decreto sicurezza, sia quello sulla famiglia. “Alcune criticità sono state superate in questo testo che è pronto ed è a prova di approvabilità – aveva detto Salvini a Porta a Porta -. Se per motivi non tecnici ma di altra natura c’è chi preferisce che il dl Salvini venga approvato la settimana prossima non mi do fuoco” ha concluso.

“Così non si va avanti”

Se il leader pentastellato Luigi Di Maio ha provato a stemperare lo scontro dicendo che “dopo il voto il governo deve andare avanti“, a riaprire le ostilità ci ha pensato Giancarlo Giorgetti, sottosegretario leghista. Durante un incontro con la stampa estera, Giorgetti avrebbe detto: “Se c’è un governo del cambiamento deve farlo, e non deve vivere di stallo, deve fare le cose. Faccio questa riflessione dopo settimane in cui il governo ha avuto problemi. Non accuso nessuno, tantomeno il premier, ma così non si può andare avanti. L’affiatamento va ritrovato”. Poi ha ribadito: “Nessun Cdm oggi. Ci sono incombenze tecniche”.

Incontro Conte-Mattarella

Proprio in merito al decreto sicurezza bis, Giuseppe Conte si è recato nella giornata di martedì 22 maggio al Quirinale, dove è stato ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L’incontro tra i due è durato circa un’ora e mezza, e il tema principale sono state le tensioni al governo delle ultime settimane. Sembra infatti che lo scontro non accenni a placarsi, come denunciato da Di Maio: “Ogni giorno, da circa un mese, c’è qualcuno, e non del M5s, che minaccia la crisi di governo e fa la conta delle poltrone in base ai sondaggi. Si pensi al Paese”.