> > Salvini: "Agli insulti del M5S non rispondo, ma il governo non cadrà"

Salvini: "Agli insulti del M5S non rispondo, ma il governo non cadrà"

Salvini insulti M5S

"Mi aspetto che il dl sicurezza venga approvato una volta per tutte, dato che ho fatto le correzioni richieste. Nessuna guerra con il Colle".

Più che alleati di governo sembrano, spesso, partiti di maggioranza e opposizione. E anche se da più parti Lega e M5S assicurano che il governo andrà avanti fino al termine della legislatura, gli attacchi continui sferrati dai membri di entrambi i partiti sono innegabili. “Lo so, non ho dubbi”, ammette Matteo Salvini durante un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. “Oggi ho letto, prima di smettere perché poteva bastare, otto dichiarazioni dei Cinque Stelle contro di me. Ma non ho risposto a nessuna”. Una, in particolare, lo ha colpito: “Sono riusciti a imputarmi il fatto che non fosse stato espulso l’infame che a Modena ha dato fuoco alla palazzina. La notizia sapete qual è? Che sarà espulso grazie al decreto Salvini, appurato che si era finto minorenne. Ma ripeto: io non rispondo”.

Le Europee e il destino del governo

Secondo il ministro dell’Interno, la ragione dello scontro tra i due alleati di governo è una sola: “La Lega ha vinto in tutte le regionali. Il governo è partito nel marzo 2018 con la Lega al 17% e i Cinque Stelle al 30%. Molto probabilmente con il voto di domenica vedremo che le proporzioni si sono invertite”. Sarà un referendum sull’esecutivo gialloverde, dunque? “No, il voto di domenica è per cambiare l’Europa. Il governo non c’entra niente, non cadrà. Andrà avanti per quattro anni e lo farò perché ha lavorato bene. Sono convinto che da lunedì torneremo a lavorare come abbiamo sempre fatto”.

Dl sicurezza: “Ho fatto i compiti”

A proposito del decreto sicurezza bis, Salvini si dice tranquillo in attesa del Cdm: “Mi aspetto che venga approvato una volta per tutte, dato che ho fatto le correzioni richieste. Ho fatto notte per arrivare a un testo che venisse incontro a quanto mi veniva segnalato. Non mi lamento, è il mio lavoro. Ma se il Consiglio non ci fosse, vorrei quanto meno sapere il perché”. Nessuna guerra con le istituzioni, sottolinea, in particolare con il Colle, come affermato da Di Maio: “Ma figuriamoci! Ho sempre avuto il massimo rispetto di tutte le istituzioni. Io ho fatto i compiti, i 18 articoli del decreto (inclusa la norma transitoria) sono stati corretti e ci sono le risorse. Sono finanziati da 30 milioni di euro integralmente coperti da fondi del Ministero dell’Interno”. In caso di un ulteriore rinvio “non cade il mondo, ma vorrei capirne il motivo”.