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Conte sulla Tav, "Il governo è per il sì": caos nel M5S

Conte sulla Tav

Il premier Conte sulla Tav: "Non farla costerebbe più che continuarla. Solo il Parlamento può bloccarla". Venerdì 26 luglio la decisione

L’Italia dovrà presto comunicare alla Commissione europea cosa intende fare con l’alta velocità Torino-Lione. Venerdì 26 luglio 2019 dovrà comunicare se crede di proseguire con i cantieri in Val di Susa o meno. Il premier Giuseppe Conte pare abbia cambiato rotta ed essere pronta a dire di sì alla Tav.

Matteo Salvini ha spesso criticato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per i suoi troppi “no” alle opere pubbliche di cui “l’Italia ha bisogno”. Ora anche Conte sembra opporsi alle esigenze espresse da Danilo Toninelli e dalla linea del Movimento 5 Stelle. Un “sì”, quello del presidente del Consiglio, che si prevede genererà caos e ulteriori divisioni tra le fila del movimento pentastellato. Tra i no-tav ci sono Beppe Grillo e Alessandro Di Battista, che aveva definito la linea Torino-Lione “un’opera inutile”, invitando Salvini a “non rompere i coglioni”. Per lo stesso ministro Toninelli, invece, il tunnel è “un buco inutile nella montagna” perché “chi se ne frega di andare a Lione”, ricorda Open.it.

Conte sulla Tav, venerdì il verdetto

“La decisione di non realizzare l’opera ci esporrebbe a tutti i costi derivanti dalla rottura dell’accordo con la Francia. Tutte leggi approvate prima dell’arrivo di questo governo. A queste condizioni solo il parlamento potrebbe adottare una decisione unilaterale”, dice Conte sulla Tav in un video-messaggio.

Il premier Conte, scelto dal partito di Di Maio, ha detto sì a una delle battaglie storiche che da tempo divide il governo. Un sì motivato da ragioni economiche: “L’Europa si è detta disponibile ad aumentare il finanziamento della tratta transfrontaliera dal 40 al 55%, con un notevole risparmio per l’Italia. Per la tratta nazionale, l’Italia potrebbe beneficiare del contributo dalla commissione europea. Anche qui un altro risparmio”, sono le parole del premier riportate da Open.it.

Venerdì 26 luglio l’Italia dovrà dare una risposta definitiva all’Unione Europea. In questo modo potrà evitare di perdere i nuovi finanziamenti promessi. Poi Conte ha ricordato che solo il parlamento potrebbe esprimersi in modo contrario e revocare l’accordo tra Italia e Francia.

La Tav si farà, come è giusto e come sempre chiesto dalla Lega. Peccato per il tempo perso, adesso di corsa a sbloccare tutti gli altri cantieri fermi”, commenta soddisfatto il leader del Carroccio.