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Governo M5s-Pd, Casaleggio telefona a Zingaretti: "Proviamoci"

Nuovo governo M5s Pd telefonata Zingaretti Casaleggio

La telefonata con cui il segretario dem e il figlio del fondatore del Movimento hanno aperto alla trattativa verso un nuovo governo giallorosso.

“Pronto? Sono Davide Casaleggio. So che mi stai cercando, dobbiamo parlarci”. Così, secondo le indiscrezioni riportate da Repubblica, sarebbe cominciata la telefonata a Nicola Zingaretti che ha portato all’inizio delle trattative per un nuovo governo formato da M5s e Pd. Una chiamata che risalirebbe a ben prima delle dimissioni di Giuseppe Conte e all’apertura delle consultazioni in Quirinale.

Governo M5s Pd, la telefonata

Il passaggio chiave per le trattative tra dem e pentastellati sarebbe avvenuto nella giornata di Ferragosto. Dopo i convenevoli e gli auguri, vista la data, i leader dei due partiti avrebbero dato inizio a un lungo dialogo che ha portato, nella giornata dei 21 agosto, alla divulgazione da parte del segretario Pd dei “cinque punti per trattare con il M5s” per la costruzione di un nuovo governo.

Cosa esattamente si siano detti durante quella lunga telefonata resta, in gran parte, un mistero. Zingaretti ne avrebbe parlato con poche persone, fedelissimi del partito, e senza mai scendere nei dettagli. Secondo indiscrezioni, il segretario dem sarebbe stato irremovibile su un punto: “Io rimango contrario ad accordicchi, a cose di corto respiro”. Su altre questioni la discussione si è fatta più accesa, a partire dal ruolo che l’attuale vicepremier grillino avrebbe nell’eventuale nuovo governo. “Il nuovo esecutivo, se nasce, non deve umiliare Luigi Di Maio“, tuona Casaleggio. Ma per il Pd “la nuova squadra deve segnare una forte discontinuità con il governo precedente”.

Di Maio non è l’unico personaggio che Zingaretti vuole fuori da Palazzo Chigi. Il segretario, al telefono con Casaleggio, avrebbe ribadito anche il no a un’ipotesi Conte bis: “Non possiamo fare le riserve della Lega, loro escono e noi entriamo. Non è serio, è solo un ribaltone”. Non ci sarà neppure il leader dem: “Io nel governo non entro, questo è sicuro”. Nelle scorse ore, anche la deputata Maria Elena Boschi ha annunciato la propria auto-esclusione da un eventuale governo M5s-Pd.

“Se queste condizioni saranno rispettate, siamo disponibili a dare vita a un governo di svolta per la legislatura”, conclude Zingaretti. Una posizione ribadita anche nel discorso tenuto dal segretario dem al termine delle consultazioni al Quirinale.