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Accordo Pd-M5s, concluso l'incontro tra i capigruppo

Accordo Pd M5s incontro capigruppo

Si è concluso l'incontro tra i capigruppo di Pd e M5s:, i dem: "Non ci sono problemi insormontabili".

Sono ore di trattative e di tentativi di dialogo tra le forze politiche in vista della formazione di un nuovo governo. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concesso ai partiti altri quattro giorni per le interlocuzioni, al termine dei quali si procederà con il secondo turno di consultazioni. All’indomani della decisione del capo dello Stato, si è concluso il primo incontro ufficiale tra i capigruppo dem e pentastellati, che potrebbe portare a un accordo Pd-M5s.

Fonti vicine ai due partiti fanno sapere che prima di martedì si terrà un vertice tra Di Maio e Zingaretti.

Accordo Pd-M5s, l’incontro

L’incontro ha avuto inizio, alla Camera, alle ore 14 di venerdì 23 agosto. Per il Pd sono presenti Andrea Orlando e i capigruppo Andrea Marcucci e Graziano Delrio. Il M5s è invece rappresentato dai capigruppo Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli. Il vertice si è concluso alle ore 16, quando Marcucci, Delrio e Orlando hanno lasciato la sala. Uno dei membri della delegazione dem, al termine dell’incontro, avrebbe inviato un SMS in cui si legge: “Non ci sono problemi insormontabili“.

Pd: “Sì taglio parlamentari”

In una nota congiunta di Orlando, Marcucci e Delrio si legge: “Noi siamo sempre stati e rimaniamo a favore del taglio dei parlamentari. Siamo disponibili a votare la legge ma riteniamo che vada accompagnato da garanzie costituzionali e da regole sul funzionamento parlamentare. È questo il senso del calendario che siamo disponibili a costruire insieme e in tempi rapidi”.

La nota di Zingaretti

Secondo indiscrezioni, al Nazareno sarebbe stata avanzata l’ipotesi di tavoli tematici per approfondire il programma di governo. Il primo di questi incontri dovrebbe riguardare la manovra economica che, secondo Zingaretti, rappresenta la priorità del nuovo governo. In una nota diffusa dal segretario dem si legge: “Torno per l’ennesima volta a fare un appello alla responsabilità. Fondamentale per raggiungere questo obiettivo casomai è fermare questo continuo proliferare di comunicati, battute, interviste che, questi sì, mettono tutto a rischio e logorano la nostra credibilità“.

Le dichiarazioni del Pd

Il capogruppo Marcucci assicura che “la riunione si è svolta in un clima positivo e costruttivo, che ci fa ben sperare sulle prospettive”. “C’è stata un’ampia convergenza sui punti dell’agenda ambientale e sociale”, ha confermato Delrio. “C’è un lavoro molto serio da fare sulla legge di bilancio e sulle priorità”.

Il vicepresidente Orlando ha riferito una richiesta dei dem al M5s: “Abbiamo chiesto che questa interlocuzione sia l’unica come condizione per affrontare gli ulteriori punti, che affrontati, a livello preliminare non presentano ostacoli insormontabili. Loro riconoscono questa esigenza di chiarezza e ci hanno riferito che la riporteranno”.

Le dichiarazioni del M5s

“Il M5S ha posto sul tavolo il taglio dei 345 parlamentari, per noi è un punto fondamentale e propedeutico. Servono garanzie su questo aspetto”, hanno ribadito fonti pentastellate. Lo confermano anche le dichiarazioni di Francesco D’Uva: “Dal taglio dei parlamentari dipende tutto il dialogo sul resto, abbiamo chiesto garanzie in merito. Poi è chiaro che ci sono altre cose di altro carattere che vanno rimandate ad altri tavoli, e ai rispettivi capi politici”.

Il vertice al Nazareno

Poco prima delle 9, il segretario Nicola Zingaretti è arrivato al Nazareno per la preparazione all’incontro. Sono presenti il presidente ed ex premier Paolo Gentiloni (accusato da Matteo Renzi di aver tentato di far saltare l’accordo Pd-M5s), la vicepresidente Anna Ascani, il tesoriere Luigi Zanda e il vicesegretario Andrea Orlando. Cautela da parte di Matteo Orfini: “È chiaro che l’accordo è un lavoro complicato. M5s non è una costola della sinistra, è una forza politica alternativa”. Gli fa eco Gianni Cuperlo: “Noi abbiamo detto no a manovre di palazzo per evitare il voto. Un nuovo governo ha senso soltanto se si svolta sui capitoli indicati dalla nostra direzione”.

Di Maio, le dichiarazioni

Intercettato dai giornalisti all’uscita di Montecitorio, Luigi Di Maio ha dichiarato: “Il taglio dei parlamentari si deve fare prima dell’inizio di qualsiasi altro discorso”. Commentando l’attacco di Renzi a Gentiloni, il vicepremier grillino afferma: “Questi già litigano. Li conoscevamo abbastanza, purtroppo. Si chiarissero le idee“.

In un’intervista precedentemente rilasciata al Corriere della Sera, Di Maio aveva già parlato del taglio dei parlamentari indicandola come la priorità all’interno del dibattito: “Il taglio si fa subito, non si rinvia, non ha senso. In politica per anni abbiamo sentito dire lo faremo, lo faremo. È ora di fare adesso, non domani. Se c’è volontà si fa adesso, è già calendarizzato. Da lì si capisce se c’è davvero la volontà di cambiare le cose”. Il leader pentastellato si è detto aperto a un “confronto con chi vuole affrontare i nostri temi”.