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Pensioni, Fornero: "Matteo Salvini insensato"

Elsa Fornero quota 100

"Bisogna dire molto chiaramente fin da ora che quota 100 non verrà prorogata perché è una scelta insensata" annuncia Elsa Fornero.

“Io non l’avrei introdotta ma non si può cancellare, si può fare qualche correttivo” chiarisce Elsa Fornero riferendosi a Quota 100. L’ex ministro del Welfare anticipa che tipo di strategia adottare sulle pensioni da qui al 2021, chiarendo che il provvedimento fortemente voluto da Matteo Salvini è stata “una scelta insensata”. La replica dell’ex ministro non si è fatta attendere: “Preferisco non commentare certe frasi deliranti”

Correzioni a quota 100

Elsa Fornero torna a parlare di quota 100. “Io non l’avrei introdotta ma non si può cancellare, si può fare qualche correttivo” anticipa nel corso di un’intervista a La7. Ai microfoni di Circo Massimo su Radio Capital, l’ex ministro del Welfare ammette di aver tirato un sospiro di sollievo quando PD e M5S hanno trovato l’accordo perché, spiega: “Abbiamo evitato un grosso rischio, quello di un governo che ci avrebbe isolati non solo in Europa ma nel mondo, che avrebbe condotto e magari radicalizzato politiche incattivite come quelle che abbiamo visto negli ultimi 14 mesi”.

Matteo Salvini – aggiunge quindi la professoressa – ha dimostrato di non avere neanche un po’ di autorevolezza ma è stato un grande imbonitore“, anche su quota 100.

“I provvedimenti che sono programmati fino al 2020 li lascerei sostanzialmente come sono, poi farei delle correzioni sul 2021 lasciando quota 100 per alcune categorie e per gli altri pensando magari quota 101 o quota 102” anticipa quindi Elsa Fornero in riferimento al nuovo sistema pensionistico. “Ma soprattutto – aggiunge – bisogna dire molto chiaramente fin da ora che quota 100 non verrà prorogata perché è una scelta insensata”.

Fornero bacchetta Di Maio

Nel corso di un’intervista su La7, la Fornero bacchetta anche Luigi Di Maio, sottolineando come l’ex ministro del Lavoro “non abbia chiaro il meccanismo delle pensioni“.

“Parla di equilibri e di diritti senza capire le implicazioni di queste garanzie. – evidenzia – Se spiegassimo ai giovani molto meno fortunati, e magari molto più preparati di Di Maio, che quelle pensioni dovranno pagarle loro, forse anche il ministro potrebbe cambiare opinione”.