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Renzi lascia il Pd, Di Maio: "Non cambia nulla, nessuna sorpresa"

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"Ora che il governo è al completo dobbiamo lavorare con serietà e determinazione e portare a casa altre importanti misure per il Paese".

Matteo Renzi ha annunciato al premier Giuseppe Conte, contattato telefonicamente lunedì sera, la prossima uscita dal Partito Democratico. Luigi Di Maio, però, contattato dall’agenzia Ansa non si stupisce della mossa dell’ex premier. “Nessuna sorpresa – ha dichiarato il capo politico di M5s -. Di certo per noi non rappresenta un problema, anche perché le dinamiche di partito non ci sono mai interessate. Lavoriamo per gli italiani, solo a loro dobbiamo dare risposte”.

Renzi lascia il Pd, reazione Di Maio

Matteo Renzi ha deciso di abbandonare il Partito Democratico, ma per Luigi Di Maio non si tratta di un colpo di scena. “Nessuna sorpresa” ha confessato il capo politico di M5s all’Ansa. L’ex premier, da quanto si apprende, dovrebbe ufficializzare l’uscita quest’oggi, mentre nei prossimi giorni presenterà i gruppi parlamentari. Tuttavia, ha precisato Renzi, la fiducia al governo sarà garantita. “Ogni singolo eletto del M5S ha un solo obiettivo – prosegue il grillino – risolvere le problematiche dei cittadini. E ora che il governo è al completo dobbiamo lavorare con serietà e determinazione e portare a casa altre importanti misure per il Paese come il taglio dei parlamentari”. Nessuna ripercussione dunque sull’alleanza giallo-rossa, come spiegano altri esponenti pentastellati. “Nel governo siedono ministri renziani. Anche prima della scissione la componente dell’ex segretario Pd era una realtà con cui fare i conti”.

L’attacco della Lega

Dalle file della Lega, però, Andrea Marcucci attacca il Movimento 5 stelle: “Da oggi Of Maio non può più prendere in giro gli italiani. Ci aveva raccontato di non volere nemmeno sedersi al tavolo con Renzi ma di trattare con il Pd di Zingaretti. Bene, ora Renzi non è più nel Pd e, anzi, ha in mano il futuro di Conte e del governo con la scissione e la nascita dei gruppi autonomi in Parlamento”. Il leghista prosegue, infine, con un quesito: “Che cosa si inventerà oggi il ministro Of Maio? Come giustificherà il tradimento del popolo per conservare le poltrone? Renzi sarà determinante per le scelte politiche future e il M5S, nato per fare la rivoluzione, è diventato il portaborse dell’ex premier. Povero Of Maio e poveri 5 Stelle, che fine ingloriosa“.