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Zingaretti e Salvini promettono un duello TV da Massimo Giletti

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I due leader, incalzati dal conduttore di Non è l'Arena, accettano il confronto televisivo: "Assolutamente sì, quando volete".

Nuovo confronto televisivo in vista per il numero uno della Lega. Questa volta Matteo Salvini ha promesso di sfidare il segretario del Pd Nicola Zingaretti e lo ha fatto alla presenza di Massimo Giletti. Il presentatore, che ha ospitato entrambi i leader nel corso di una puntata di Non è l’Arena.

Zingaretti e Salvini da Giletti

A proporre uno scontro, sulla scia del successo di quello con Renzi da Bruno Vespa, è stato proprio Massimo Giletti, che ha incalzato Salvini e Zingaretti: “Un confronto televisivo qui? Promessa fatta?“. Non si tira indietro il segretario dem, che risponde: “Assolutamente sì. Siamo avversari su tutto ma ci siamo sempre detti la verità, anche quelle più dure e drammatiche”. “Quando volete” gli fa eco l’ex ministro dell’Interno, con una scelta di parole che ricorda quelle utilizzate nel dietro le quinte di Porta a porta a proposito di un possibile duello televisivo con Giuseppi Conte.

Zingaretti a Non è l’Arena

Ospite nello studio di Giletti, il leader dem ha lanciato un appello agli alleati, chiedendo un comportamento responsabile. Il riferimento è agli scontri in corso tra Pd e M5s sulla manovra economica. L’esperienza di governo “può andare avanti”, assicura Zingaretti, “ma nessuno continui o ricomincia a mettere le bandierine sulle proprie identità, perché di questo gli italiani sono stanchi. Questo è un popolo molto paziente. Ma abbiamo fatto delle promesse e gli italiani non sono coglioni, quindi ora bisogna mantenere e rispettare gli accordi, perché altrimenti si arrabbiano e, giustamente, ci sarà una rivolta“.

La replica di Salvini

Sulla poltrona di Non è l’arena si è poi seduto Matteo Salvini, che è tornato ad attaccare l’amministrazione del Comune di Roma in mano ai pentastellati. Critiche anche per le proposte avanzate dal leader dem: “Sentivo Zingaretti che parlava di piantare alberi. Se lui e Virginia Raggi si mettessero d’accordo per togliere la monnezza da Roma, sarebbe già una cosa rivoluzionaria. È difficile trovare a Roma uno spazio per piantare alberi, fra buche, spazzatura e topi. La Raggi sarà una donna bravissima a fare tante cose, ma è il peggior sindaco che Roma potesse avere in questo momento”.