> > Incontro sul caso Ilva tra governo e ArcelorMittal: "Scudo penale essenziale"

Incontro sul caso Ilva tra governo e ArcelorMittal: "Scudo penale essenziale"

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Al via il primo vertice a Palazzo Chigi sul caso ex Ilva. ArcelorMittal non cede sull'immunità penale.

È cominciato intorno alle 12 di mercoledì 6 novembre il primo incontro a Palazzo Chigi sul caso dell’ex Ilva, tra i leader di ArcelorMittal e i rappresentanti del governo dopo il ritiro del colosso indiano. Il vertice segue quello, avvenuto nella serata precedente all’interno dello stabilimento, tra l’ad Lucia Morselli e i segretari territoriali delle sigle sindacali Fiom, Fim, Uilm e Usb. Nelle stesse ore a Taranto è stato organizzato un presidio di protesta dei lavoratori contro la chiusura della fabbrica che mette a rischio oltre 15 mila famiglie. “Bisogna prepararsi all’eventualità di un’altra cordata”, ha commentato il governatore pugliese Michele Emiliano.

ArcelorMittal annuncia la retrocessione

Lo scudo legale, abolito dal governo Conte, è “un presupposto essenziale su cui AmInvestCo e le società designate hanno fatto esplicito affidamento e in mancanza del quale non avrebbero neppure accettato di partecipare all’operazione né, tantomeno, di instaurare il rapporto disciplinato dal Contratto”. Il gigante dell’acciaio ha inoltre comunicato di aver inviato una lettera di retrocessione a 10.777 dipendenti, di cui 8.277 solo a Taranto.

Si aprono, nel frattempo, le prime crepe sul fronte sindacale. Mentre la Fim-Cisl ha annunciato uno sciopero alle 15 di mercoledì 6 novembre, il segretario generale Uilm Rocco Palombella ha replicato: “No a decisioni sindacali solitarie che contribuiscono a inasprire il clima di tensione, sfiducia e preoccupazione tra i lavoratori”.

Ilva, incontro governo-ArcelorMittal

All’incontro al palazzo del governo hanno partecipato l’ad Lucia Morselli e i rappresentanti della famiglia ai vertici di ArcelorMittal, Lakshami Mittal e il figlio Aditya. Il disimpegno e l’addio allo stabilimento di Taranto è stato motivato dall’azienda sulla base dell’abolizione dello scudo penale e dei provvedimenti emessi dal Tribuanle di Taranto. Il premier Giuseppe Conte è stato invece affiancato dai ministri Patuanelli, Gualtieri, Provenzano, Speranza, Bellanova e Catalfo.

La linea del governo

No agli esuberi: sarebbe questo uno dei punti fermi della linea che il premier Conte intende proporre al colosso dell’acciaio. Intorno al presidente del Consiglio si sono ricompattati i leader politici e i rappresentanti sindacali, concordi nella volontà di essere inflessibili, di sottrarre ad Arcelor “l’alibi” dello scudo penale e di evitare gli esuberi. Secondo Patuanelli, la società avrebbe premeditato da tempo di lasciare l’acciaieria tarantina, alla ricerca del momento opportuno per la ritirata. Lo dimostrerebbe, continua il ministro, la citazione depositata da Mittal al Tribunale di Milano in cui si legge: “Se la protezione legale fosse ripristinata, non sarebbe possibile eseguire il contratto” a causa dell’eventualità di un nuovo intervento dell’autorità giudiziaria.