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Regionali Emilia Romagna, senza M5s Bonaccini è in testa nei sondaggi

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Secondo i sondaggi sulle regionali in Emilia Romagna il governatore Bonaccini sarebbe in testa, ma sfavorito da un'eventuale alleanza con il M5s.

Secondo gli ultimi sondaggi sulle prossime elezioni regionali in Emilia Romagna del gennaio 2020 l’attuale governatore Stefano Bonaccini sarebbe nettamente in testa, tenendo conto però di una rinuncia del M5s a partecipare autonomamente alla tornata elettorale. Se infatti i pentastellati dovessero presentare un proprio candidato ecco che la forbice tra Bonaccini e la sfidante della Lega Lucia Borgonzoni diminuirebbe, arrivando ad un vantaggio per il governatore in carica di un solo punto percentuale.

Regionali Emilia Romagna: i sondaggi

Nei sondaggi di Tecné presentati nella serata dell’11 novembre durante la trasmissione Quarta repubblica venivano illustrati tre possibili scenari di voto, a seconda di cosa deciderà di fare il M5s. Nel primo scenario, con i 5 Stelle che presentano un proprio candidato, Bonaccini è avanti con il 46% distanziando la Borgonzoni – al 45% – di un punto percentuale.

Se invece si dovesse ripresentare lo scenario già visto per le scorse regionali in Umbria, con la coalizione governativa tra Pd e M5s, Bonaccini riuscirebbe a raggiungere la maggioranza assoluta del 51%, contro il 47% della Borgonzoni e del centrodestra. Nell’ultimo scenario infine, con il M5s che non si presenta alle elezioni, il centrosinistra raggiungerebbe il 50% dei consensi lasciando la Borgonzoni distante di due punti al 48%.

Il sondaggio del centrodestra

I dati riportati da Tecné si scontrano tuttavia con quelli raccolti da un sondaggio commissionato dalla coalizione di centrodestra la scorsa settimana, nel quale la candidata della Lega presentava un vantaggio dai 5 ai 7 punti percentuali su Bonaccini. Analisi che in seguito è stata ulteriormente contestualizzata dal quotidiano La Repubblica, il quale ha spiegato come, nonostante la Lega sia in effetti il primo partito nei sondaggi, il gradimento dell’attuale governatore sia maggiore rispetto a quello ricevuto dalla Borgonzoni.