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Chi era Nilde Iotti: prima donna a diventare Presidente della Camera

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Prima donna in Italia ad essere stata eletta Presidente della Camera dei Deputati. Ma chi era Nilde Iotti e cosa ha rappresentato per la politica.

Nilde Iotti è universalmente riconosciuta come una delle principali figure della storia politica della nostra Repubblica, dalla partecipazione alla Resistenza alla militanza nel Partito Comunista Italiano fino all’elezione a Presidente della Camera dei Deputati nel 1979; prima donna nel nostro Paese a ricoprire tale incarico. Ma chi era Nilde Iotti e cosa è rimasto oggi della sua eredità politica.

Biografia di Nilde Iotti, Presidente della Camera

Nata a Reggio Emilia nel 1920, Leonilde Iotti (successivamente nota col solo diminutivo di Nilde) era figlia di un ferroviere di ideali socialisti da cui rimase orfana nel 1934. Grazie ad una borsa di studio, poté iscriversi a giurisprudenza all’Università Cattolica di Milano, dove si laureò nel 1942 e dove ebbe tra i suoi professori anche il futuro rivale politico ed esponente della Democrazia Cristiana Amintore Fanfani.

Dopo essere stata staffetta partigiana durante la Resistenza, entrò nei ranghi di Pci come esponente di primo piano dei Gruppi di difesa della donna, divenendo in seguito Presidente dell’Unione Donne Italiane. A guerra finita, nel 1946, viene eletta consigliere comunale a Reggio Emilia come indipendente nelle fila del partito e soltanto poche settimane dopo verrà eletta parlamentare nella neonata Assemblea Costituente.

La relazione con Palmiro Togliatti

Sempre nel 1946, la Iotti inizia la relazione sentimentale con l’allora segretario del Pci Palmiro Togliatti, più anziano di lei di 27 anni. Il legame tra i due (che terminò solo alla morte di Togliatti nel 1964) suscitò enorme scandalo nell’Italia dell’epoca; non solo per la grande differenza di età, ma anche perché Togliatti era già sposato con un’altra donna dalla quale aveva avuto un figlio.

In quegli anni infatti in Italia non vi era ancora il divorzio e pertanto Togliatti non poté mai sposarsi con la Iotti senza prima porre fine al suo matrimonio con la prima moglie. A seguito di questa sua esperienza personale, Nilde Iotti fu sempre in prima fila nella battaglia per l’introduzione del divorzio all’interno dell’ordinamento italiano, che avvenne soltanto nel 1970 con la legge Fortuna-Baslini.

La carriera parlamentare

Dalla prima elezione all’Assemblea Costituente Nilde Iotti vide confermato il suo seggio per tutte le successive legislature fino al 1999, giungendo al gradino più alto di Montecitorio nel 1979 con l’elezione a Presidente della Camera dei Deputati. La Iotti fu la prima donna a presiedere la cosiddetta terza carica dello Stato (a lei succedettero Irene Pivetti nel 1994 e Laura Boldrini nel 2013) e lo fece ininterrottamente per 13 anni fino al 1992.

Nel 1969 la Iotti fece parte della prima delegazione italiana al Parlamento Europeo, impegnandosi in quegli anni per far si che i membri dell’assemblea venissero eletti a suffragio universale diretto. Cosa che avvenne con le prime elezioni europee a partire dal 1979, anno in cui la Iotti smise di essere europarlamentare. Nel 1987 fu inoltre la prima, e finora unica, donna nella storia della Repubblica a ricevere un incarico esplorativo per la formazione di un governo dal Capo dello Stato.

Gli ultimi anni

Una volta terminata la sua esperienza come Presidente della Camera venne proposta dal Presidente della Repubblica Francesco Cossiga come senatrice a vita, ruolo che tuttavia preferì rifiutare, mentre nel 1992 venne candidata dai parlamentari di sinistra alla presidenza della Repubblica proprio come successore di Cossiga. Ritiratasi a vita privata il 18 novembre del 1999 per motivi di salute, Nilde Iotti morì il successivo 4 dicembre a Roma. Pochi giorni dopo, si tennero i funerali di Stato con rito civile.