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Consiglio dei Ministri: sul tavolo legge elettorale e crisi in Libia

manovra 2021 consiglio dei ministri

Previsto alle ore 16 il primo Consiglio dei Ministri del 2020, nel quale si discuterà della nuova legge elettorale e delle crisi in Libia e in Iraq.

È programmato per giovedì 9 gennaio alle ore 16 il primo Consiglio dei Ministri del 2020 del governo Conte II, che oltre ai dibattiti lasciati in sospeso prima delle pausa natalizia dovrà affrontare alcune delicate questioni sopraggiunte nelle ultime ore tra cui la crisi internazionale in Libia. A tal proposito è infatti previsto anche un breve vertice tra il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, i quali oltre alla complessa situazione libica discuteranno anche in merito alla recente crisi tra Iran e Stati Uniti.

Consiglio dei Ministri del 9 gennaio

Tra le questioni da affrontare all’interno del vertice di governo non mancherà inoltre quella sulla nuova legge elettorale, depositata nella giornata del 9 gennaio dal presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera Giuseppe Brescia e denominata Germanicum per le sue similitudini con il sistema elettorale tedesco. Tra i punti in sospeso della nuova riforma, il governo dovrà infatti discutere sulla parte inerente il sistema di preferenze, rimasto sostanzialmente invariato rispetto al precedente Rosatellum.

Altro argomento di primaria importanza sarà quello sullo spacchettamento del ministero dell’Istruzione nei due nuovi dicasteri di Scuola ed Università. Malgrado i due nuovi ministri Manfredi e Azzolina siano stati annunciati lo scorso dicembre infatti, manca infatti l’approvazione del provvedimento da parte del Cdm perché il Quirinale possa procedere con la nomina ufficiale.

Concessioni e prescrizione

Non mancano tuttavia ulteriori nodi da sciogliere all’interno della maggioranza di governo, come quello sulla riforma della prescrizione che vede muro contro muro il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e i renziani di Italia Viva, con Pd e LeU che invece auspicano una mediazione tra le parti all’insegna di una riforma ammorbidita che possa limitare la legge alle sole sentenze di condanna.

Ultimo ma non meno importante resta il dibattito sulle concessioni autostradali, che vede la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli attesa a Palazzo Chigi per esaminare i dossier sul caso, anche alla luce delle modifiche introdotto dal decreto Milleproroghe. Nel suddetto decreto infatti, veniva stabilita la possibilità di revoca delle concessioni, con riferimento ad Autostrade per l’Italia e quindi di riflesso alla famiglia Benetton.