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Repubblica a Salvini: "Sfrutti nostro titolo per campagna elettorale"

salvini repubblica

Repubblica risponde a Matteo Salvini dopo che quest'ultimo ha accusato il giornale di istigazione a delinquere.

Sta facendo il giro del web la foto della prima pagina di Repubblica con il titolo dell’editoriale di Carlo Verdelli in evidenza: due parole, “Cancellare Salvini“, che hanno irritato il diretto interessato e fattogli muovere contro il quotidiano l’accusa di istigazione a delinquere. Già dopo poche ore il giornale aveva risposto al leader della Lega tentando di spiegare le motivazioni del titolo, ma sulla copia del giorno seguente è arrivata anche la replica dello stesso Verdelli.

Salvini contro Repubblica

La reazione di Salvini era arrivata da Casalecchio di Reno dove era impegnato per la campagna elettorale in vista delle regionali di domenica 26 ottobre 2020. Queste le sue parole: “Per me è istigazione a delinquere. Non so se esista un ordine dei giornalisti ma dimmi tu se puoi titolare una roba del genere. Poi parlano di odio e di violenza. Cancellare Salvini. Democratico, alla faccia!“. Quell’articolo era immediatamente rimbalzato su tutti i social e diversi esponenti, sia leghisti sia dell’intero centrodestra come Giovanni Toti, si erano uniti all’accusa dell’ex ministro.

La risposta di Repubblica

Repubblica aveva quindi risposto tramite una nota riferendo il senso di quel titolo, che sarebbe stata una sintesi dell’intervista al capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio. Costui si era soffermato sulla modifica ed eliminazione dei Decreti sicurezza, dunque le parole “cancellare Salvini” erano riferite alla cancellazione dei suoi provvedimenti.

Un concetto ribadito dallo stesso Carlo Verdelli che il giorno dopo ha titolato la sua replica “Eppure Salvini sa leggere“. Nello specificare di nuovo che non si è trattato di una minaccia a titolo personale bensì del riassunto di un’intervista, ha accusato il leader leghista di aver trasformato l’attacco di un esponente della maggioranza in un’offesa a lui rivolta a puro scopo propagandistico. “Non era, con tutta evidenza, un wanted in stile Western. Ma a lui serviva farlo credere“, si legge nell’articolo.

Nell’augurarsi che vengano tempi più seri, Verdelli ha concluso citando una frase spesso usata da Salvini. Con il “non si arretra di un millimetro“, ha evidenziato che ciò è proprio quello che (non) farà Repubblica nonostante l’attacco.