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Sondaggi dopo le regionali in Emilia-Romagna: Lega cala sotto il 30%

sondaggi politici elettorali

Cala la Lega, vola Fratelli d'Italia e crescono i dem: questi i risultati dei primi sondaggi condotti dopo le regionali in Emilia-Romagna.

I primissimi sondaggi elettorali realizzati dopo le elezioni regionali in Emilia-Romagna mostrano un trend opposto rispetto a quelli effettuati prima del voto. La Lega è infatti calata al di sotto del 30% mentre il Partito Democratico si è rivelato in crescita, dato espresso anche dalla tornata che ha riconfermato il candidato presidente di centrosinistra Stefano Bonaccini.

Sondaggi dopo le regionali in Emilia-Romagna

La rilevazione effettuata dall’istituto Ixè per Carta Bianca attesta il Carroccio al 28,2% percentuale che, seppur inferiore alle precedenti, la fa comunque rimanere prima forza politica in Italia. Non si arresta invece la crescita dell’alleato Fratelli d’Italia, che in terra emiliano-romagnola ha quintuplicato i voti rispetto alle regionali del 2014 e che sul suolo nazionale è data al 12%, con un aumento di 0,7 punti rispetto ai sondaggi passati.

Il Partito Democratico guadagna lo 0,1% e si attesta intorno al 20%. In leggero calo l’alleato di governo, il Movimento 5 Stelle, che passerebbe dal 16,1% al 15,9%. Medesima è anche la tendenza di Forza Italia che perde lo 0,4% e in caso di elezioni anticipate otterrebbe il 6,9%. Stabile invece il neo partito di Giovanni Toti Cambiamo, dato allo 0,6%.

A perdere consensi è anche il partito di Matteo Renzi. Italia Viva otterrebbe infatti il 3,6%, percentuale inferiore rispetto quella del 3,9% a cui era data prima della tornata regionale. In lieve calo anche +Europa al 3,2%, La Sinistra al 2,9% e Azione all’1,3%, mentre guadagna mezzo punto percentuale Europa Verde che si attesta al 2,4%.

La fiducia nei leader

I dati relativi alla fiducia riscossa nei leader non vedono grandi variazioni dopo il voto in Emilia-Romagna e Calabria. Rimane in testa Giuseppe Conte al 40%, seguito da Giorgia Meloni al 35% e da Matteo Salvini al 32%. Seguono Nicola Zingaretti al 25%, Luigi Di Maio al 21%, Silvio Berlusconi, che guadagna un punto percentuale e arriva al 20% e Matteo Renzi al 13%.