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Coronavirus, Calenda in quarantena: fuori dall'Europarlamento per due settimane

carlo calenda in quarantena volontaria per coronavirus

L'europarlamentare Carlo Calenda opta per una quarantena volontaria perché è stato in una zona a rischio Coronavirus.

L’eurodeputato Carlo Calenda ha annunciato la sua quarantena per prevenire il Coronavirus. Non è un caso di contagio quanto piuttosto una misura precauzionale, perché ha partecipato a un evento a Padova. “Attualmente sono in isolamento per due settimane, come i deputati italiani del Nord”, ha detto.

Coronavirus: Calenda sceglie la quarantena

La dichiarazione del leader di Azione è andata in onda durante il programma di Rai Radio1 “Un Giorno da Pecora”. Secondo quanto spiegato da Calenda, tutti gli eurodeputati che sono stati nelle Regioni italiane considerate a rischio Coronavirus non si recheranno in Parlamento. Nella lista nera, fra le altre, ci sono Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte.

Sassoli vuole prevenire il Coronavirus

Anche il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli ci ha tenuto a far sapere che sono state adottate delle misure di prevenzione da contagio: “Non vogliamo che la macchina si blocchi. Ecco perché intorno all’attività legislativa e parlamentare non vogliamo che ci siano delle condizioni che possano mettere a rischio tutto questo”, ha dichiarato durante una conferenza stampa.

Di norma sono circa 700mila i visitatori che si recano presso il Parlamento Europeo durante l’anno. Per questo motivo, stati cancellati circa 130 eventi tra cui seminari, mostre e visite di studenti.

Proseguono le riunioni plenarie

Le riunioni plenarie del Comitato delle Regioni, Economico e Sociale Europeo sono invece consentite, purché si tengano in assenza di visitatori o rappresentanti d’interessi, a meno che non siano stati invitati come relatori.

“Si consiglia ai membri del Parlamento di applicare lo stesso principio di responsabilità“, ha detto David Sassoli. Il lavoro legislativo non deve bloccarsi né rallentare, per questo non sono stati soppressi gli incontri fondamentali e il Presidente lavorerà d’ufficio come sempre.