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Coronavirus, Zaia si oppone a creazione di tre zone di isolamento

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Luca Zaia, ha parlato di "misure sproporzionate" in riferimento ai decreti per contrastare il Coronavirus.

Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in merito ai provvedimenti per contrastare il Coronavirus, ha parlato di “misure sproporzionate ” per la sua regione. “Il Veneto si oppone alla creazione delle tre zone di isolamento previste dal Dpcm – ha scritto in un post su Facebook -. Nelle controdeduzioni inviate al Governo, sulla base delle conclusioni scientifiche cui il comitato tecnico scientifico è giunto stanotte, ho chiesto lo stralcio del blocco deciso per le 3 province di Padova Treviso e Venezia. A fronte di cluster circoscritti, e che non interessano in maniera diffusa la popolazione generale, non si comprende il razionale di una misura che appare scientificamente sproporzionata all’andamento epidemiologico”.

Coronavirus, la reazione di Zaia

Poi Zaia continua: “Nella lettera accompagnatoria alle controdeduzioni si sottolinea come l’impegno dimostrato dal sistema sanitario regionale contrasti con una misura di isolamento estremo dei territori individuati, che non ha avuto nessun confronto né scientifico né di lealtà istituzionale con i tecnici della Regione del Veneto“. “Nel documento vengono riepilogate – spiega -, con gli ultimi dati, le situazioni epidemiologiche nelle tre province da isolare – Padova, Venezia, Treviso – inserite nel Dpcm”. .

“Lo studio e la valutazione costante del trend dei casi e la ricerca dei contatti – conclude Zaia -, oltre allo sforzo organizzativo per l’ospedalizzazione dei pazienti sia nei reparti di malattie infettive che in terapia intensiva dimostrano l’impegno del sistema sanitario regionale”.

Reazione Sindaco Asti

Sulla stessa linea del Governatore del Veneto anche il Sindaco di Asti, indaco Asti, Maurizio Rasero. “Una follia (quella di chiudere la regione, ndr), un disastro che non ci aspettavamo. Questa mattina saremo di nuovo convocati in Prefettura, dopo la riunione della notte, ma non sappiamo ancora di preciso cosa accadrà. Ad ora non ci è stato spiegato il motivo di questa scelta. Sono giorni che monitoriamo la situazione, in stretto contatto con l’ospedale. Anche lì era tutto sotto controllo”.